L'amico ritrovato

Circa 450 studenti delle scuole di Arco, Riva del Garda e della Valle dei Laghi prenderanno parte alla replica di L'amico ritrovato, nuovo spettacolo di Fondazione Aida tratto dal romanzo di Fred Uhlman, che sarà presentato in matinée il 27 gennaio al Teatro Valle dei Laghi di Vezzano in occasione del Giorno della Memoria.

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[ Fondazione Aida]

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Fondazione Aida
L'amico ritrovato
tratto dall'omonimo romanzo di Fred Uhlman
Regia di Pino Costalunga
riduzione drammaturgica di Costalunga e Jacopo Pagliari
tecnico Simone Meneghelli
disegni Timoteo Frammartino
videoproiezioni Stefano Piermatteo
costumi Gilda Li Rosi
idea scenografica Pino Costalunga realizzata da Guglielmo Avesani

Appuntamento con la storia, appuntamento con l'amicizia: il 27 gennaio presso il Teatro Valle dei Laghi di Vezzano, ore 10,00 per la rassegna Teatro Scuola, circa 450 studenti delle scuole di Arco, Riva del Garda e della Valle dei Laghi prenderanno parte alla presentazione di L'amico ritrovato, nuova produzione di Fondazione Aida, allestita in occasione della Giornata della Memoria, tratta dall'omonimo romanzo, e da alcuni passi di Un’Anima Non Vile, di Fred Uhlman.

“L’Amico Ritrovato” di Fred Uhlman - spiega Roberto Terribile, codirettore artistico di Fondazione Aida - è un romanzo che fin dalla sua prima uscita – nel 1971 in America e nel ’76 in Italia - è stato amato dai suoi giovani lettori e anche da quelli meno giovani. E’ un inno all’amicizia e un commovente racconto sulla crudeltà degli uomini e della storia. E’ inoltre un affresco intenso della vita di due giovani in un periodo pieno di odio e paura, come quello del Nazismo in Germania. Abbiamo scelto, con Pino Costalunga, di presentare questo testo per mantenere un filo diretto con la storia anche rispetto ai fatti di cronaca a cui stiamo assistendo”.
“Non è stato semplice – prosegue Pino Costalunga, regista, drammaturgo con Jacopo Pagliari e codirettore artistico di Fondazione Aida - lavorare su un “monumento” come questo, fatto soprattutto di pensieri e di ricordi, per questo ho scelto il massimo rispetto del testo, bellissimo, e l’uso di azioni e immagini semplici, incisive e chiare”.
Ecco allora sulla scena il salottino della casa americana di Hans Schwarz, dove il nostro protagonista, ormai vecchio, legge la lettera speditagli molti anni dopo la fine della seconda guerra mondiale dal Liceo dove fu studente. Ed ecco quel salottino animarsi, diventare prima la classe, poi la palestra dove Max Muscolo tiene le sue divertenti lezioni di ginnastica, i luoghi delle vacanze e della felicità e i luoghi del dolore. Ecco allora apparire come in un sogno Konradin Von Hoenfels e il ricordo di quella lontana amicizia forte e tradita.
“Sono immagini - conclude Costalunga - nitide, a volte sbiadite, ma sempre forti, benché lontane, che ritornano alla mente di Hans e che si materializzano sulla scena. Immagini, ricordi e parole - conclude Costalunga - che aiutano il protagonista a ritrovare un amico creduto perduto e il pubblico a meditare sui grandi temi di sempre: l’amore e l’odio, la crudeltà e la giustizia, la vita e la morte”.

Sinossi: Lo spettacolo racconta la storia di Hans e Konradin, due sedicenni che vivono nella Germania ai tempi in cui il Nazismo sale al potere. Hans ha origini ebree e Konradin proviene da una nobile famiglia tedesca. Tra i due ragazzi nasce un’amicizia profonda e sincera. Ma non è destinata a durare: Hitler sale al potere e in Germania gli ebrei si sentono sempre più in pericolo. Hans viene spedito dai genitori in America, da alcuni zii, e Konradin, come molti giovani tedeschi, aderisce al Nazismo. Solo dopo molti anni, raggiunto da una lettera, speditagli dal Liceo Tedesco in cui aveva studiato, che chiede dei fondi per la costruzione di un monumento funebre agli ex alunni caduti nella Seconda guerra mondiale, Hans rilegge i nomi dei compagni e tra quelli elencati legge, con grande stupore e commozione, anche il nome di Konradin e viene a sapere che è stato giustiziato perché coinvolto nel complotto organizzato per uccidere Hitler. Proprio leggendo quella lettera, Hans si rende conto di aver ritrovato, almeno nel suo cuore, l’amico che credeva perduto.