L'approccio genetico nella gestione e nello studio della fauna
Ritorna mercoledì 3 febbraio, alle 20.45, il nuovo appuntamento con gli Incontri al museo per parlare di fauna, occasione che, con cadenza mensile, permette di avvicinarsi con prospettive sempre nuove alle ricerche e agli studi sulla fauna, alla biodiversità animale e vegetale, alla conoscenza e conservazione della natura.
L'appuntamento di questo mese è con "L'approccio genetico nella gestione e nello studio della fauna" a cura di Ettore Randi dell'ISPRA di Ozzano dell'Emilia (BO), che parlerà di genetica della conservazione per la tutela della flora e della fauna minacciate dai cambiamenti ecologici e climatici.
La continua distruzione degli habitat naturali, l’estinzione delle specie, le conseguenze negative dei cambiamenti climatici sulla flora e fauna richiedono interventi innovativi per la conservazione della biodiversità. La genetica della conservazione mette a disposizione sofisticate metodologie di analisi della diversità genetica per lo studio e la conservazione della flora e fauna, con particolare attenzione alla tutela delle specie minacciate e all’uso sostenibile delle risorse biologiche. Una migliore comprensione delle conseguenze che i cambiamenti climatici ed ecologici hanno sul patrimonio genetico delle popolazioni naturali consente una più efficace pianificazione delle attività di conservazione ed uso sostenibile di specie e popolazioni.
La genetica della conservazione contribuisce alla scoperta di nuove specie, fornisce strumenti innovativi per il censimento e il monitoraggio di popolazioni elusive, contribuisce all’identificazione rapida di specie aliene invasive. I metodi di identificazione genetica di specie e individui forniscono informazioni essenziali per il contrasto del bracconaggio e del traffico illegale di animali e piante.
Durante la conferenza saranno presentati esempi di utilizzo della genetica per il contrasto del bracconaggio degli elefanti africani e del traffico di avorio, per l’identificazione del prelievo illegale di specie protette di balene, per il controllo della riproduzione in cattività di specie protette dalla CITES, per il monitoraggio delle popolazioni italiane di orso bruno ed altri carnivori e per l’identificazione di ibridi fra lupi e cani randagi, fra gatti selvatici e gatti domestici vaganti.
Ingresso libero