L’ultima partita – la storia di Lou Gehrig: ultimo appuntamento Festival 2Play
di e con Mario Mascitelli
Assistente alla regia Silvia Nisci
progetto Patrocinato da AISLA – FIBS – FONDAZIONE CHIESI FARMACEUTICI – COMUNE DI PARMA
Io
Io sono
Io sono un uomo
Io sono un uomo fortunato
L’animo, lo spirito, la lotta, la sconfitta, l’eterno secondo, il sorriso al momento dell’addio. Tutto questo potrebbe riassumere la sintesi di uno spettacolo che vuole raccontare una storia vera, o meglio, più storie vere fatte di vittorie, difficoltà e rinunce. L’esigenza di incontrare sul palco un uomo che si mette a nudo dopo aver passato una vita di riservatezza e lo fa attraverso il gioco del baseball, uno sport antico e tra i più popolari al mondo che può ben rappresentare l’evolversi di questa storia.
Lou Gehrig è stato, negli anni ‘30, uno dei più forti giocatori americani di baseball e, nella sua carriera, stabilì molti record tra cui quello di aver giocato ininterrottamente per ben 2130 partite consecutive (record che è rimasto imbattuto per oltre 30 anni). Figlio di due immigrati tedeschi, Lou approdò al baseball quasi per caso e, in ogni caso, contro il volere della madre che lo voleva ingegnere come lo zio Otto. Ma alla fine divenne un grande campione anche se la sua squadra (i New York Yankee appena fondata) schierava tra le sue file due super stars come Babe Ruth e Joe Di Maggio ma che dovette ritirarsi giovanissimo a causa del sopraggiungimento di una malattia, la SLA, ribattezzata dopo quell’evento, morbo di Gehrig.