La Cenerentola

Musica lirica

Stagione Teatrale di Rovereto 2007 | 2008

di Gioachino Rossini
dramma giocoso in due atti su libretto di Giacomo Ferretti esecuzione integrale
regia Eustachio Garofalo
adattamento per due pianoforti della partitura musicale a cura di Filippo Bulfamante
cantanti Maria Pia Moriyon (mezzo soprano), Daniele Gaspari (tenore), Eugenio Leggiadri (basso buffo), Omar Camata (baritono),
Irene Oberosler (soprano), Marco Petrolli (contraltista)
Coro Voci Roveretane
Associazione Amici dell’Opera di Rovereto, Civica Scuola Musicale “Riccardo Zandonai” di Rovereto
Produzione Comune di Rovereto Assessorato alla Cultura

Il librettista Jacopo (Giacomo) Ferretti, per il soggetto dell’opera “La Cenerentola” musicata da Gioachino Rossini, si ispirò alla favola Cendrillon dello scrittore francese Charles Perrault. Nell’opera rossiniana, il soggetto ha perso l’elemento magico in favore di quello comico, e così la storia volge decisamente al buffo, anche se conserva la natura sentimentale del personaggio di Angelina, soprannominata Cenerentola, con la sua ingenua bontà. E il senso della Cenerentola rossiniana nasce dal modo con cui l’ingenuità della protagonista si confronta con la comicità del contesto.
Gioachino Rossini riempì questa semplice vicenda comico-sentimentale di musica gaia, scintillante e spumeggiante, condendola, per la parte vocale, con fioritura, volantine, trilli e passi di agilità, di cui il rondò finale di Angelina Vissi all’affanno e al pianto costituisce il saggio più cospicuo. La Cenerentola, rappresentata per la prima volta al Teatro Valle di Roma il 25 gennaio 1817, è una delle più note ed eseguite opere buffe rossiniane, insieme con L’Italiana in Algeri (1813) e Il Barbiere di Siviglia (1816).

Informazioni sulla prevendita

Biglietti:
• Servizio Primi alla prima presso sportelli delle Casse Rurali Trentine a partire da 20 giorni prima della data dello spettacolo
• Biglietteria Auditorium Melotti il giorno dello spettacolo dalle ore 20


organizzazione: Comune di Rovereto Assessorato alla Cultura