La guerra in Ucraina e il mondo di domani

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Perché dopo l’attacco alla Georgia nell’agosto 2008, l’Anschluß della Crimea e l’intervento occulto nel Donbas nel 2014, i grandi dell’UE, Francia e Germania, hanno girato lo sguardo dall’altra parte? Perché si è lasciata la mano libera a Vladimir Putin fino alla guerra di aggressione all’Ucraina del 22 febbraio 2022? Ignoranza, compiacenza, arroganza, negligenza, venalità, corruzione? Affronta questi temi Fernando Orlandi nella presentazione “Hanno perso una occasione per stare zitti”.

Quante volte abbiamo letto o sentito dire che “non è una nuova Guerra fredda”? Ma come nel passato sovietico, ad animare la strategia di Putin e della cricca di cleptocrati al potere in Russia non c’è solo un progetto, ma anche una ideologia. Ivan Il’in è un filosofo pressoché sconosciuto nel nostro paese, ma al Cremlino è posto su un piedistallo. Espulso dalla Russia sovietica nel 1922, affascinato dalla Marcia su Roma, Il’in dapprima fu un adepto di Benito Mussolini, che abbandonò per Adolf Hitler. Verso la fine degli anni Trenta sorsero dei problemi con i nazisti e nel 1938 abbandonò la Germania per riparare in Svizzera, dove morì dimenticato nel 1954.

Dall’oblio l’ha fatto riemergere Putin, e oggi, l’uomo che fornì una giustificazione metafisica e morale per il totalitarismo politico, viene celebrato e studiato in Russia. A lui si deve la visione che Putin ha dell’Ucraina. Olga Strada, curatrice di Sulla Russia di Il’in (Aspis, 2023), interverrà su “L’influenza del pensiero di Ivan Il’in sulla politica del Cremlino”.

Orio Giorgio Stirpe, l’autore del recente Gli errori di Putin. Ucraina: una guerra a tutti i costi (Mimesis, 2023), una disamina del conflitto incentrata sui fattori e gli errori di calcolo che hanno trasformato quella che doveva essere una guerra di tre-quattro giorni nella prima guerra convenzionale ad alta intensità in Europa, interverrà su “La pianificazione russa della guerra, la sua evoluzione e le prospettive future”.

Anna Zafesova, a cui si deve Navalny contro Putin. Veleni, intrighi e corruzione. La sfida per il futuro della Russia (Paesi, 2021), rifletterà invece sull’attualità, in questo momento cruciale della guerra e dell’aggravarsi della situazione internazionale, nella relazione “Putin e il putinismo: sopravvivenza del regime e prospettive di cambiamento”.

Chiude la sessione mattutina Mario Corti, a suo tempo curatore della Sezione Samizdat di Radio Liberty, e autore del recente L’Ucraina e la vetrina delle distorsioni (Gaspari, 2023), intervenendo su “La profezia incompiuta di Andrej Amal’rik”. Noto dissidente, Amal’rik, più volte arrestato in Unione Sovietica, pubblicò nel samizdat nel 1970 Sopravviverà l'Unione Sovietica fino al 1984? (tr. it. Coines, 1970), in cui prevedeva una crisi incombente del sistema sovietico, che avrebbe portato alla stessa scomparsa dell’URSS nell’arco di quindici anni, a causa delle tensioni sociali ed etniche e soprattutto a causa della minaccia cinese. Con altri fattori in gioco e contesti mutati, sopravviverà la Federazione Russa all’avventura intrapresa da Putin?

Marta Ottaviani, autrice di Brigate russe. La guerra occulta del Cremlino contro l’Occidente (nuova ediz., Bompiani, 2023), apre la sessione pomeridiana. In “Putin e la notte della democrazia” ricostruisce la chiusura degli spazi democratici che si erano aperti a partire dalla fine dell’era Gorbachev e nei primi anni della Russia post-sovietica. Dalla liquidazione delle ONG bollate come “agenti stranieri” alla brutale repressione dei manifestanti, dal giro di vite sull’intera società accompagnato da una sistematica modifica del quadro legislativo alla manipolazione dell’opinione pubblica e alla sistematica falsificazione della storia. Dalla guerra in Georgia del 2008 l’aggressione all’estero si è accompagnata a una sistematica guerra all’interno.

Jacopo Iacoboni, autore assieme a Gianluca Paolucci, di Oligarchi. Come gli amici di Putin stanno comprando l’Italia e Il tesoro di Putin (entrambi Laterza, rispettivamente 2021 e 2023), interviene sul tema delle “Operazioni russe in Italia. Qualche caso di scuola”. Tanti soldi e traffici opachi sullo sfondo di un sistematico metodo corruttivo: con queste modalità gli uomini di Putin hanno conquistato un’influenza allarmante nel nostro paese.

Dopo l’invasione dell’Ucraina, il Cremlino, sostenuto dal governo filorusso di Tbilisi, ricorre a tutti i mezzi per impedire alla Georgia di avvicinarsi all’Unione Europea. Lo scorso 8 novembre l’UE ha raccomandato che alla Georgia sia concesso lo status di candidato, primo passo di un lungo cammino da percorrere. Salome Zourabichvili, la presidente pro-UE, si dichiara certa della “lucidità” dei georgiani. “Effetto Ucraina: la Georgia tra UE e Russia” è tema della relazione di Claudia Palazzo.

Vincent Della Sala, autore del recente saggio “Ontological Security, Crisis and Political Myth: The Ukraine War and the European Union” (Journal of European Integration, n. 3, 2023), ha messo in luce le tensioni che attraversano l’UE, perché la guerra in corso rivela la sua incapacità di essere fornitore di sicurezza ontologica per gli Stati membri e gli europei e mette in discussione l’assunto che l’integrazione porti alla pace. “Nella Morsa della Geopolitica. L’Europa e la guerra in Ucraina” è il titolo della sua presentazione.

Chiude la seconda serie di interventi Vittorio Emanuele Parsi, autore di The Wrecking of the Liberal World Order (Palgrave Macmillan, 2021) e Il posto della guerra e il costo della libertà (Bompiani, 2022). Nei suoi recenti lavori Parsi si è posto questo interrogativo: Se la guerra in Ucraina, se la pace, dunque, è stata infranta proprio dove le condizioni per mantenerla erano le migliori possibili, che speranza resta per evitare che la forza ricominci a essere la sola “regola del mondo”? L’invasione russa dell’Ucraina non è stata solo una dichiarazione di ostilità mortale nei confronti di quel paese, ma costituisce anche una esplicita aggressione all’Occidente democratico e ai principi e alle regole su cui si fonda. Escludere la guerra come prospettiva deriva dalla credibilità e dalla sopravvivenza di quell’ordine liberale che la guerra di Putin ha messo sotto attacco. “L’aggressione all’Ucraina come minaccia esistenziale per l’UE” è il titolo della sua presentazione.

Programma

Ore 10

Fernando Orlandi – “Hanno perso una occasione per stare zitti”

Olga Strada – L’influenza del pensiero di Ivan Il’in sulla politica del Cremlino dell’ultimo ventennio

Orio Giorgio Stirpe – La pianificazione russa della guerra, la sua evoluzione e le prospettive future

Anna Zafesova – Putin e il putinismo: sopravvivenza del regime e prospettive di cambiamento

Mario Corti – La profezia incompiuta di Andrej Amal’rik

Ore 14,30

Marta Ottaviani – Putin e la notte della democrazia

Jacopo Iacoboni – Operazioni russe in Italia. Qualche caso di scuola

Claudia Palazzo – Effetto Ucraina: la Georgia tra UE e Russia

Vincent Della Sala – Nella Morsa della Geopolitica. L’Europa e la guerra in Ucraina

Vittorio Emanuele Parsi – L’aggressione all’Ucraina come minaccia esistenziale per l’UE

Moderano Massimo Libardi e Giuseppe Sciortino