La storia è servita

La rassegna estiva «dicastelincastello» proporrà l'ultimo appuntamento con «La storia è servita», iniziativa che, ancora una volta, andrà a disegnare un suggestivo percorso attraverso vari spazi del Castello del Principe Vescovo di Trento.

Manifestazioni ed eventi , Enogastronomia
Loggia di Romanino - Castello del Buonconsiglio [ © Castello del Buonconsiglio]

Un suggestivo percorso attraverso vari spazi del Castello del Principe Vescovo di Trento. Quattro luoghi, di diverse epoche, per ripercorrere la storia del maniero sotto il segno della festa e del gusto. In ogni spazio ci saranno momenti di musica e narrazioni, in un evocativo allestimento scenografico. Ad ogni tappa ci sarà anche la possibilità di gustare piccole proposte gastronomiche, per concludere con un brindisi finale sotto le volte affrescate dal Fogolino, nel “revolto avanti la Chaneva”, il refettorio utilizzato dai nobili del Castello per l'assaggio dei vini.

La rassegna estiva «dicastelincastello»,promossa dal Servizio Attività Culturali della Provincia autonoma di Trento e curata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara in collaborazione con il Castello del Buonconsiglio – Musei e collezioni provinciali,proporrà venerdì 25 agosto l'ultimo appuntamento con «La storia è servita», iniziativa che, ancora una volta, andrà a disegnare un suggestivo percorso attraverso vari spazi del Castello del Principe Vescovo di Trento. Quattro luoghi, di diverse epoche, per ripercorrere la storia del maniero sotto il segno della festa e del gusto.

La Loggia veneziana, affacciata sulla città, si deve agli interventi di abbellimento e ampliamento promossi dal principe vescovo Giovanni Hinderbach. Otto colonne in pietra rosa, con capitelli in pietra bianca scolpiti a foglie e motivi figurati, sostengono nove archi trilobati. Da qui è possibile riconoscere i principali monumenti di Trento. Si distinguono chiaramente la Cattedrale con il vicino Palazzo Pretorio e la Torre Civica merlata e l’alto campanile romanico di Santa Maria Maggiore. Più vicini al castello, si vedono a sinistra il campanile della chiesa di San Pietro, dall’alta cuspide gotica, e quello della chiesa di San Marco.

La cosiddetta Giunta albertiana è un corpo di fabbrica edificato fra Castelvecchio e il Magno Palazzo, ossia fra la porzione medievale e quella rinascimentale del castello. Fu voluta dal vescovo Francesco Alberti Poia (1677-1689). Pur attenendosi fedelmente nell’aspetto esterno alle linee architettoniche del Magno Palazzo, di cui riprende anche il fregio dipinto sotto il cornicione, il nuovo edificio – così chiamato dal nome del committente – rispecchia nella decorazione interna il gusto di fine Seicento. Significativi a questo proposito sono gli stucchi delle volte delle due sale al primo piano, attribuiti al lombardo Girolamo Aliprandi. La Giunta Albertiana venne eretta e ornata fra il 1686 e il 1688, forse su progetto di Giuseppe Alberti, pittore e architetto di fiducia del vescovo trentino, cui spetta certamente la decorazione ad affresco.

La Loggia del Romanino, che prende il nome dall’artista che fra il 1531 e il 1532 ne eseguì la decorazione ad affresco, occupa una posizione centrale al primo piano del Magno Palazzo, aperta in cinque arcate sul Cortile dei Leoni. È il luogo di raccordo fra i vari corpi di fabbrica: da essa si accede direttamente al corridoio dietro le antiche cucine e ai bagni, si sale al piano superiore con l’appartamento del principe vescovo, la Sala Grande e altri ambienti di rappresentanza, e si scende nel giardino esterno. Nella decorazione della Loggia temi profani, allegorici, mitologici biblici e di storia romana si alternano all’interno di un complesso programma iconografico che riflette la cultura umanistica rinascimentale diffusa nelle corti e l’immagine che di se stesso intendeva dare l’illustre committente, il principe vescovo Bernardo Cles. Grazie al restauro del 1985-1986 gli affreschi sono tornati leggibili in tutto il loro splendore; in particolare i nudi sono stati liberati dalle vesti sovrapposte in modo deturpante probabilmente nel secolo XVIII.

Il revolto avanti la Chanevaè infine il refettorio utilizzato dai nobili del Castello per l'assaggio dei vini, che custodisce una grande raffigurazione  di piatti, bicchieri, brocche e altre suppellettili preziose utilizzate nei banchetti.

In ogni spazio sono previsti momenti di musica e narrazioni, in un evocativo allestimento scenografico coevo. Ad ogni tappa ci sarà anche la possibilità di gustare piccoli assaggi di dolci e liquori curati dalla Cooperativa “Samuele”, per concludere con un brindisi finale sotto le volte affrescate.

Anche venerdì 25 agosto per «La storia è servita» sarà previsto un doppio turno di visita: alle 20,30 e alle 22,00. Il biglietto d'ingresso al Castello avrà un costo di 5 euro (ridotto 3 euro) ed è obbligatoria la prenotazione al numero verde 800 013952, che potrà essere effettuata dalle 14 alle 18 o, nella giornata di recita, al numero 0461 233770 – Info Castelli.  

Costi

Info e prenotazioni:
da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 18.00 n. Verde 800-013952 
biglietto: euro 5,00 intero, euro 3,00 ridotto
prenotazione obbligatoria
www.csc.tn.it 
www.buonconsiglio.it 

parte di: dicastelincastello

organizzazione: Provincia autonoma di Trento