La tempesta

Teatro

Stagione di Prosa di Bolzano 2006/2007
La Grande Prosa

Teatro Bellini Stabile di Napoli
La Tempesta
di William Shakespeare
regia e scene Tato Russo
costumi Giusi Giustino
musiche originali Patrizio Marrone
movimenti coreografici Aurelio Gatti
con Tato Russo

Un magico viaggio in un mare di sensazioni tempestose

A quindici anni dalla prima incredibile, spettacolare ed emozionante edizione la riproposta di un allestimento scespiriano che ottenne un clamoroso successo di pubblico ed entusiastici commenti da parte della critica, tanto da rimanere fortemente impresso nella memoria di molti.

Lo spettacolo coerentemente pensato, solidamente strutturato e con una parte scenografica a dir poco inventiva, è un approccio non convenzionale, una struttura allegorica e poetica al centro della quale la grande nave del teatro veleggia verso un’isola che non c’è, se non nella coscienza del poeta e del pubblico. E La tempesta diventa così un grande rito dell’espiazione. Cerimoniale del perdono. Mistica e finale riflessione sugli strumenti e i percorsi della vita. Attraversamento prodigioso verso il giudizio.

È un lavoro epico e didattico, austero, monumentale, con numerosissime invenzioni registiche, dal gioco linguistico con le scene dei comici napoletani, alle suggestioni coreografiche di un Ariel che si muove come un androgino bianco e polimorfo e si moltiplica all’infinito, alla doppia recitazione dal vivo e registrata di Tato Russo, alle clownerie delle tavole imbandite per i naufraghi, ai costumi elisabettiani, al teatrino barocco sospeso in aria, al finale del ritorno per mare con una quinta che diventa vela e la pedana della rappresentazione che si alza come il portellone di una nave.

Il risultato è uno spettacolo, in questo caso davvero da non perdere, che visivamente affascina per idee, macchinazione e monumentalità, con trenta attori in scena, e con una complessa sintassi rappresentativa ben congegnata.

La tempesta (scritta e rappresentata per la prima volta nel 1611) è l’opera con la quale uno dei più grandi geni culturali del mondo Occidentale, prende congedo dal palcoscenico. È come una ragnatela nella quale Prospero-Shakespeare osserva il processo della propria creazione artistica. Nel gesto del mago Prospero (il duca di Milano naufragato su un’isola abitata dal brutto Calibano, figlio di una strega, e popolata da spiriti quali Ariel) che spezza la sua bacchetta nell’ultimo atto, riconosciamo il drammaturgo che a 49 anni ricco e famoso, lascia le scene.

La tempesta è un’opera tra le più belle e poetiche del Bardo.

Informazioni sulla prevendita

Orario cassa: Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 13.00
telefono: 0471 30 41 30