La vita è una prova d'orchestra

Convegno

Incontri culturali di Levico Terme

Giovedì 28 luglio una scrittrice. Elena Loewenthal, che è anche traduttrice e grande conoscitrice dei testi dell’ebraismo, per più di un anno, come volontaria, ha frequentato ospedali e istituti di recupero. È stata un’esperienza forte e dolce. Il mondo della malattia, così rimosso dalla nostra modernità, viene così narrato in La vita è una prova d’orchestra (Einaudi), dove si raccontano alcuni luoghi e alcune storie di quel mondo, tramite l’invenzione ma a stretto contatto con la realtà. Storie di amori e di addio, di ritorni, speranze e attese. Di incontri. Nella malattia, dentro la vita.

Elena Loewenthal
La vita è una prova d'orchestra
Einaudi, 2011

«Per più di un anno ho frequentato ospedali e sale d’attesa, case dove vivono malati, istituti d’ogni sorta. Ho indossato un camice da volontaria e sono entrata in silenzio nel mondo della malattia: leucemie, traumi cranici, rianimazione, dialisi, pronto soccorso... È stata un’esperienza forte e dolce al tempo stesso, in cui puntualmente, parlando con i malati, ascoltandoli o anche soltanto lanciando un’occhiata nelle stanze d’ospedale, a un certo punto scattava un processo d’immedesimazione potente e inevitabile: ho davanti un malato, ma anche me stessa. E così, per me si è a poco a poco dissolto quel confine invisibile ma nettissimo che separa il mondo “normale” e bene-stante da quello di chi convive con la malattia. La nostra modernità fatta di benessere ha del resto rimosso la malattia da dentro di sé, l’ha “isolata” in quell’altro mondo che sembra non esistere, finché non lo si incontra. “La vita è una prova d’orchestra” racconta alcuni luoghi e alcune storie di questo mondo, attraverso l’invenzione ma a stretto contatto con la realtà».