Le lacrime amare di Petra von Kant
Stagione di Prosa di Bolzano 2007/2008
La grande Prosa
Teatro Stabile dellUmbria|Fondazione del Teatro Stabile di Torino
Le lacrime amare di Petra von Kant
di Reiner Werner Fassbinder
traduzione Roberto Menin
regia Antonio Latella
scene e costumi Annelisa Zaccheria
suono Franco Visioli
luci Giorgio Cervesi Ripa
con Laura Marinoni
Un testo di grande forza per unanalisi disincantata dellamore
Testo di grande profondità e forza dirompente, Le lacrime amare di Petra von Kant di Rainer Werner Fassbinder (1945-1982), diretto da Antonio Latella e interpretato da unaffascinante Laura Marinoni.
Scritto allinizio del 71 dal genio trasgressivo di Fassbinder, Le lacrime amare di Petra von Kant, è un viaggio nelluniverso sentimentale femminile ambientato in Germania. Petra è una donna libera, colta e ricca. Si è lasciata alle spalle due matrimoni ed è totalmente presa dal suo lavoro di stilista di successo. Si innamora di Karin, una ragazza più giovane e di estrazione proletaria. Petra è abituata a dominare ed è possessiva, mentre Karin vuole sfruttare la situazione senza rinunciare alla sua libertà. Sei mesi dopo Karin lascia Petra. Nella disperazione della perdita dellamante, Petra riesce a ritrovarsi, riconoscendo la natura del suo sentimento per la ragazza: lei non lha amata, ha voluto possederla, vincolandola a sé per mezzo del suo denaro e del suo prestigio. La relazione che lei voleva imporre a Karin non era diversa da quella che, in passato, i suoi mariti esigevano da lei. E anche lei, come Karin, laveva rifiutata.
Per raccontarci la donna Fassbinder sente la necessità di chiuderla nella sua casa, quasi come se isolandola riuscisse ad evidenziarne tutti i suoi lati, compreso il virus che lha contagiata. Allo stesso modo, nello spettacolo di Latella, autentico protagonista della nuova scena teatrale italiana, Petra vive nella sua casa atelier, che è uno spazio interiore.
Lo sfondo si anima delle ombre di gesti e oggetti quotidiani, ma tutto ciò che si ripete giorno per giorno non sfiora Petra, è a sua disposizione. Nella scena della sua vita, dove lei è protagonista assoluta, domina una figura gigantesca: un nudo femminile (un ritratto dellattrice che interpreta Karin) alto quattro metri, più vero del vero. Una statua arcaica, allo stesso tempo bambola e mito, che incombe sui personaggi e traduce visivamente il ruolo che la figura femminile ricopre nellimmaginario di Fassbinder: una proiezione, un ideale, unicona, una gigantografia, una mappa dei sentimenti.
Rainer Werner Fassbinder è un autore al quale lo Stabile di Bolzano ha sempre guardato con molta attenzione. Drammaturgo, attore, regista, sceneggiatore, è stato senza ombra di dubbio uno degli artisti più rappresentativi nella Germania degli anni Settanta. Un talento creativo ed eclettico il suo sullo sfondo di una vita vissuta, è il caso di dirlo, in maniera intensa. In quattordici anni di attività, Fassbinder, ci ha lasciato 11 testi teatrali, 30 lungometraggi, 3 cortometraggi, 2 film per la televisione e 2 serial televisivi. Senza contare importanti adattamenti e riscritture di opere teatrali di altri autori (come Ifigenia in Tauride di Goethe, La bottega del caffè di Goldoni, Il villaggio in fiamme di Lope de Vega) qualche drammaturgia collettiva, più di 30 regie teatrali, alcuni lavori radiofonici. Come attore, oltre a recitare in quasi tutti gli spettacoli da lui stesso diretti, ha partecipato ad almeno 19 film di colleghi.
Orario cassa: Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
da martedì a venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, sabato dalle 10.00 alle 13.00
telefono: 0471 30 41 30