Le leggi razziali del 1938

con Simon Levi Sullam

Incontri e convegni

Simon Levi Sullam, ordinario di Storia contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, racconta le leggi razziali del 1938, una delle pagine più buie del regime fascista. Per Delphine Horvilleur, rabbina nel XV arrondissment a Parigi, “l’antisemitismo è come una corrente sotterranea che riappare in alcuni periodi della Storia. Ogni volta che una Nazione vive una crisi, riattiva un’invidia ancestrale, un immaginario collettivo in cui l’ebreo viene descritto come qualcuno a parte, privilegiato culturalmente, economicamente, socialmente”.

Per questo è importante ricordare e rievocare. Simon Levi Sullam lo farà parlando dei racconti che alcuni scrittori italiani (fra gli altri Eraldo Affinati, Helena Janeczek, Chiara Valerio, Igiaba Scego) hanno dedicato ad un episodio che merita di esser ricordato, specie in un presente e futuro prossimo in cui la memoria non sarà più trasmessa da testimoni diretti. I loro racconti sono confluiti nel libro “1938. Storia, racconto, memoria” (La Giuntina ). Il lavoro di questi autori è un monito contro il risorgere dell’intolleranza e contro ogni futura forma di discriminazione delle minoranze e dei più deboli.

I giornali dell’epoca prepararono disgustosamente il terreno del consenso a provvedimenti legislativi tanto deplorevoli. Nell’autunno del 1938 l'allontanamento degli studenti di fede ebraica dalle scuole pubbliche italiane, avviene in anticipo di qualche giorno rispetto a quelle del Terzo Reich. L'applicazione coinvolse, sempre in quell’autunno, anche nove senatori di origine ebraica. Furono 96 i professori universitari italiani di ruolo identificati come ebrei e sospesi dal servizio a cui vanno aggiunti oltre 200 ricercatori.

Pochi sanno che le leggi razziali sono state completamente abolite solo nel 1978, quarant’anni dopo, perché la solita proliferazione di commi e circolari rese complessa la loro eliminazione. Probabilmente la vergogna ha impedito per anni di ammettere la persecuzione razzista, stemperandola in una generica persecuzione politica o religiosa. Ma non fu persecuzione né religiosa né politica. Se si dovesse estrapolare una sola idea da questo libro dovrebbe essere questa: le leggi razziali furono proprio leggi razziste.


organizzazione: Libreria Arcadia e Casa Editrice Giuntina