Le regole del giuoco del tennis
Di Mario Gelardi
Con Gaetano Migliaccio e Enrico Maria Pacini
Regia Michele Brasilio
Tecnica Alessandro Benedetti
Produzione Compagnia Vulìe
Una partita a tennis, precisamente un doppio, diventa metafora per raccontare le dinamiche del rapporto d’amicizia tra Matteo e Guido. I due ragazzi sono molto diversi tra loro: uno spavaldo e sicuro di sé, l’altro timido e insicuro. Prendendo spunto dalle regole da manuale del tennis i due si raccontano. La partita assume, allora, un altro significato, un’altra prospettiva che è quella di uno scambio serrato di battute volte a mettere alla prova l’altro, a conoscerlo sempre più a fondo, per poi, alla fine, rivelarsi e ridefinire i contorni e le regole di un’amicizia che forse è qualcosa di più. La partita diventa un modo ironico per raccontare tutti i luoghi comuni sull’omosessualità.
Quanto è importante conoscere le regole di un gioco? Quanto di una partita di tennis c’è all’interno di uno spettacolo teatrale? Il tempo viene scandito meticolosamente in entrambi i casi. I set e i game sono le scene e gli atti di una pièce. I dialoghi serrati sono gli scambi corti mentre il match point è il finale di spettacolo. Intensità, dinamismo e controllo dello spazio sono fondamentali. La regia vuole sottolineare proprio il grande legame che unisce i due mondi. Due mondi a confronto sono anche quelli dei protagonisti: Matteo e Guido. Due esistenze che all’apparenza sembrano lontane ma che in realtà fanno “coppia”.
Il termine esatto per definire una partita 2 vs 2 nel tennis è “doppio”. Prima grande regola?
Complicità e intesa sono alla base del gioco di squadra.
L’intento è quello di trovare con gli attori la leggerezza del gioco e la disciplina delle regole. Il ritmo del palleggio e i silenzi dei time break. I continui cambi di direzione ci vengono suggeriti chiaramente dalla drammaturgia. Il nostro lavoro è quello di spiegare quali sono le regole per poter giocare apertamente con il pubblico la nostra “partita”.