Lux Fulgebit

Antifone ed Inni gregoriani dei Tempi di Avvento e Natale a corona della lettura del XXXIII Canto del Paradiso (Dante Alighieri, Divina Commedia)

Musica , Concerto corale
Cripta di S.Giovanni Battista [ quinto.canali@gmail.com]

Con CORO ANTHEA e Quinto Canali (narratore e direttore)
A seguire #BioTeo: caffè d'orzo e dolci a sorpresa
 
L’antica liturgia monastica del ‘Mattutino’ ritorna, seppur laicamente, a Brentonico per iniziativa del Coro Anthea. Sabato 26 dicembre, infatti, alle ore 6.30 del mattino, nella cripta medievale (VIII secolo) di San Giovanni Battista, avrà luogo “LUX FULGEBIT”, evento di musica e narrazione. Saranno eseguiti Inni ed Antifone dei riti romano antico, ambrosiano e carolingio dei Tempi dell’Avvento e del Natale a corona della lettura integrale del XXXIII Canto del Paradiso di Dante Alighieri. Canto gregoriano assieme ai più famosi endecasillabi danteschi (tra le più belle parole che siano mai state scritte), ovvero i ragguardevoli pilastri fondativi e strutturali della civiltà europea. A seguire colazione a base di caffè d’orzo e biscotti a sorpresa, il tutto preparato con prodotti biologici del Monte Baldo. Ingresso libero.
 
La Cripta di San Giovanni Battista a Brentonico
Sotto il presbiterio della chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Brentonico si conserva intatta la cripta, “…uno dei più interessanti monumenti romanici… testimonianza architettonica, artistica e storica dell’antichità e della dignità del sito pievano” (A. Gorfer). Nel territorio trentino è l’unica cripta di chiesa medievale conservata interamente. Eretta tra l’VIII e il IX secolo, dedicata a San Giovanni Battista, nel passato era chiamata “sotto la confessione” o “Chiesa Sotterranea”, e fino al XVII secolo vi era collocato il battistero. Vi si accede attraverso due scale tra loro simmetriche, poste ad Ovest, una delle quali comunicante direttamente con l’esterno della chiesa a Nord. Le arcate di tufo con volta a crociera delineano cinque navate. Le colonne sono quadrate, con capitello a stampella, eccetto una, che è cilindrica con capitello scolpito a croci e viticci stilizzati. L’altare romanico a cassa (nell’absidiola) ha la mensa in pietra con il basamento in muratura intonacata, che presenta una particolare colorazione rossiccia dovuta all’impiego del coccio-pesto. L’interno nel passato era parzialmente dipinto a fresco, come è ancora oggi visibile nei pressi dell’altare, dove sono rimaste tracce di decorazioni tardo trecentesche (nel sottarco) ed i simboli degli Evangelisti Marco e Giovanni (nelle vele della volta). Negli affreschi rinvenuti nel corso dei restauri (esposti oggi nella chiesa superiore) è raffigurata invece la crocifissione con S. Giovanni Battista, attribuibile a maestri trecenteschi della scuola veronese di Turone. Parti di decorazioni in finto marmo, che risalgono alla fine del 1800, sono presenti, per un’altezza di circa un metro, lungo tutto il perimetro. Del pavimento originario in battuto di calce mescolato con coccio-pesto, rimangono solamente alcuni ritagli, mentre intatta è la pavimentazione dell’abside in pietra posta a mosaico.