‘Mani pulite’ vista da Washington
La Biblioteca Archivio del CSSEO, in collaborazione con la Biblioteca comunale di Levico Terme e La piccola libreria, organizza l’incontro-dibattito “‘Mani pulite’ vista da Washington”. Marco Boato e Mario Raffaelli discutono con Andrea Spiri, autore di “The End, 1992-1994. La fine della Prima repubblica negli archivi segreti americani” (Baldini+Castoldi, 2022).
C’è stato un tempo in cui gli americani guardavano con attenzione specifica al «dossier Italia», c’è stato un momento in cui le vicende della penisola hanno rappresentato davvero una top priority nell’agenda di Washington. E del resto non poteva essere diversamente, alla luce dei condizionamenti internazionali che nel secondo Novecento, nel quadro della Guerra fredda, rendevano strategica la posizione di un Paese di frontiera come il nostro, costretto anche per questo a misurarsi con le dinamiche della «sovranità limitata».
Ma trent’anni fa, all’inizio dei Novanta, l’approccio del Dipartimento di Stato e degli apparati dell’intelligence USA si caratterizza per un rilievo nuovo, o quantomeno difficilmente riscontrabile nei termini espressi in precedenza. L’Italia è sull’orlo del precipizio, le inchieste della magistratura stanno rivelando l’esistenza di un perverso intreccio fra politica e affari, si fa largo – e viene amplificato dai mass media – il desiderio di «novità» espresso dalla «società civile», escono di scena e sprofondano nel discredito uomini di governo e leader di partito protagonisti indiscussi di un pezzo di storia nazionale. L’attacco della mafia al cuore dello Stato aggiunge poi un ulteriore tassello al disorientamento complessivo del Paese.
A Roma vengono meno d’un tratto i riferimenti abituali, e l’America si schiera con i giudici che danno fiato alle inchieste di “Mani pulite”, interrogandosi al contempo sull’affidabilità dei soggetti politici che si candidano a riempire il vuoto di rappresentanza. Domina, nei resoconti della rete diplomatica a stelle e strisce, come pure nelle informative della Central Intelligence Agency, il disinteresse per le sorti del vecchio ceto di governo, in primis la Democrazia cristiana di Andreotti e Forlani e il Partito socialista di Craxi, prevale l’esigenza di «guardare avanti», di non attardarsi nella salvaguardia dell’esistente: un approccio forse favorito dal mutamento degli equilibri internazionali post 1989, e dalla perdita di centralità geopolitica dell’Italia nel più ampio contesto di marginalizzazione del ruolo europeo.
Di lì a poco tempo, però, quando la «seconda Repubblica» mostra il fiato corto dell’improvvisazione, matura una “svolta” nell’approccio statunitense alle vicende della penisola, nel senso che i timori per la tenuta e l’affidabilità atlantica dell’Italia prevalgono su ogni altra considerazione, anche alla luce del fatto che il Mediterraneo torna ad essere epicentro dei destini del mondo oltre che di instabilità globale, minacciando da vicino la sicurezza nazionale di Washington. E forse l’America “si pente” di avere voltato troppo in fretta le spalle alla «prima Repubblica».
In particolare, il lavoro di Andrea Spiri di cui si discute a Levico Terme, documenta una vicenda quantomeno anomala, come ha osservato anche Paolo Pombeni nella sua recensione del volume. Vale a dire il rapporto tra la magistratura inquirente meneghina e i funzionari del Consolato milanese e dell’Ambasciata romana degli Stati Uniti, “cui [i Pubblici Ministeri del “pool”] forniscono l’interpretazione di quanto stanno facendo”. Questo, come mette in evidenza Pombeni, “non può essere sottovalutato: sia perché ci si può chiedere se i membri di un potere dello Stato possano così tranquillamente intrattenere rapporti con uno Stato straniero, sia perché dai pareri che vengono registrati nei rapporti risulta che quei magistrati avevano chiaro di stare lavorando a un’operazione di cambiamento politico”. Si tratta di un tema di grande rilievo che non può essere sottaciuto e deve invece essere analizzato nel trentennale dei “Mani pulite”.
Marco Boato e Mario Raffaelli discutono con Andrea Spiri di questo suo ultimo lavoro, “The End, 1992-1994. La fine della Prima repubblica negli archivi segreti americani” (Baldini+Castoldi, 2022). L’incontro-dibattito si terrà a Levico Terme, martedì 19 luglio 2022, alle ore 20,30, nella Sala consiliare del Municipio di Levico Terme (Via G. Marconi 6). L’incontro è organizzato dalla Biblioteca Archivio del CSSEO in collaborazione con la Biblioteca comunale di Levico Terme e La piccola libreria.
Andrea Spiri insegna alla LUISS «Guido Carli» di Roma. Già consigliere per le tematiche culturali del ministro degli Affari esteri e consulente della Struttura di missione per il supporto alle iniziative del governo in materia di riforme costituzionali, in questi anni ha approfondito con i suoi studi diversi passaggi della storia italiana recente. Tra i suoi ultimi lavori, “La seconda Repubblica. Origini e aporie dell’Italia bipolare” (Rubbettino, 2021) e “L’ultimo Craxi. Diari da Hammamet” (Baldini+Castoldi, 2020).
Marco Boato, docente universitario e giornalista, per cinque legislature è stato deputato e senatore per una. Nel corso della sua lunga attività parlamentare è stato membro delle seguenti commissioni: Commissione Strage di Ustica, Commissione d’inchiesta sulla Loggia massonica P2, Commissione sul Terrorismo, Commissione sequestro e assassinio di Aldo Moro, Commissione terrorismo in Alto Adige-Südtirol.
Mario Raffaelli, deputato per quattro legislature, ha ricoperto l’incarico di sottosegretario agli Affari esteri in quattro governi. Ha rappresentato il governo italiano nelle trattative che hanno portato agli Accordi di pace fra il governo del Mozambico e la Resistência Nacional Moçambicana; ha presieduto la Conferenza di pace per il Nagorno-Karabakh; ed è stato inviato speciale del Governo per il Corno d'Africa.
Per la partecipazione all’incontro è necessario indossare la mascherina FFP2.