Metro Gardin Mayer

Teatro

Una sorta di bombardamento senza sosta fatto di battute quello proposto mercoledì 27 febbraio 2002 da Lucio Gardin al teatro Sperimentale di Trento. Il comico roveretano ha letteralmente travolto il pubblico dimostrando di non avere nulla da invidiare (alla faccia del nessuno profeta in patria!) agli altri cabarettisti che si sono visti sul palco nell’ambito della rassegna Comedians. Gardin gioca sul doppio binario: da una parte gli spunti legati alla realtà locale, dall’altra allargando la sua “vis comica” fino a Roma e Napoli. Le prime battute sono comunque dedicate al gioco preferito dai trentini ovvero l’attacco ai dipendenti provinciali. “In Provincia hanno appena ordinato un computer che fa il lavoro di cinque dipendenti – inizia Gardin – Come è possibile direte voi? Semplice basta lasciarlo spento.”
Nel mirino finiscono poi la viabilità di Rovereto ed i vigili di Trento e lo spettacolo cresce nel confronto con le varie italianità: dai milanesi stressati, ai veneziani che ballonzolano, arrivando fino ai vizi dei romani e dei napoletani. Dall’altra parte naturalmente ci stanno i trentini burberi e chiusi che Gardin tratteggia in maniera davvero irresistibile...”
Fabio De Santi/"L’Adige" 1.3.2002

Il curriculum professionale di Gardin è nutritissimo e vario, in quanto spazia dalle esperienze in ambito teatrale alle comparsate cinematografiche e dall’animazione radiofonica ai programmi televisivi. A tal proposito citiamo "Scherzi a parte", "La sai l’ultima?", "Gnu", "Candid Camera", "Bim Bum Bam" e "30 ore per la vita": tutte trasmissioni basate sull’intrattenimento e la comicità, talvolta a sfondo benefico.
Autore dei testi di "Striscia la Berisha" e "Cascina D’Alema" (sit-com interne a "Striscia la notizia" durante la conduzione del duo Gnocchi-Solenghi), Gardin inizia a dedicarsi al cabaret nel 1995 e si classifica primo al «Festival nazionale del cabaret» di Torino nel 1998, spiccando così il volo con la sua comicità giocata sulla quotidianità, sui vizi e le virtù delle grandi città (Milano e Roma), sulle abitudini degli italiani in vacanza, sulla terminologia dei computer e sulle nevrosi tipiche degli automobilisti.
Sono questi i principali argomenti del monologo "Affissione allusiva", che lo stesso Gardin ha scritto e portato in diversi teatri nazionali, tra cui l’Auditorium Pasolini di Monticelli Terme (12 dicembre 1999). Ma, per indole, il cabarettista trentino non riesce a fermarsi alla semplice esecuzione del testo dello spettacolo e sceglie di andare oltre, tuffandosi nell’improvvisazione più coinvolgente, nell’interpretazione di un personaggio (un clown-violinista) e nella lettura dei quotidiani del giorno. In pratica, una caustica satira di quel tipo di cronaca che già di per sé vive al limite del grottesco e dell’umorismo involontario.
Ecco qualche battuta: «Titolo di un giornale: "Parto senza dolore". Commento: tu parti, ma se poi senti dolore torni»; «Ogni respiro in una grande città è come ingerire un litro e mezzo di benzina. Stamattina una vecchietta ha starnutito e si è messa in moto»; «A Milano stanno insegnando ai piccioni a volare a pancia in su per evitare che sporchino i monumenti»; «Gli aerei dell’Alisarda sono riconoscibili perché sono gli unici che hanno i peli sotto le ali».