“Nomadi moderni che non lasciano traccia”: Mobilità e repressione degli “zingari” in Tirolo

Incontri e convegni

I casi concreti di alcune famiglie sinte che incapparono nella maglie della polizia e degli organi giudiziari tirolesi, di cui è possibile ricostruire alcuni frammenti di vita grazie alla documentazione archivistica, offriranno lo spunto per descrivere il contesto normativo ed istituzionale in relazione alla cosiddetta “Zigeunerfrage” nell’impero asburgico: vale a dire i controlli e le persecuzioni poliziesche, che si fecero sempre più insistenti e sistematiche a partire soprattutto dagli ultimi decenni del XIX secolo, delle persone identificate come “zingare”.
Dato il quadro austriaco sulla questione (con qualche accenno a quello più ampiamente europeo), ci si concentrerà per l’appunto sul Tirolo. Si tratta di un caso di studio particolarmente interessante in quanto regione collocata su un triplice confine statale – con il Regno d’Italia, la Svizzera e la Baviera: collocazione che rende quindi ancor più visibili i meccanismi di allontanamento e respingimento alla frontiera, gli strumenti e le tecniche di identificazione e controllo, le frizioni con gli stati limitrofi rispetto alle persone “indesiderabili”, le strategie di attraversamento e mobilità di queste ultime, le reti di contatto se non talvolta di vera e propria collaborazione con le popolazioni locali.

Coordinamento scientifico:
Massimo Rospocher (FBK-ISIG)
Sandra Toffolo (FBK-ISIG)