Otello, uno studio

Teatro

ariaTeatro
Otello
di William Shakespeare
con Denis Fontanari, Alessandra Mattei, Daniele Gattano, Christian Renzicchi, Chiara Benedetti
adattamento teatrale di Giuseppe Amato
regia di Riccardo Bellandi e Giuseppe Amato

Cinque attori raccontano e vivono una storia universale, che al di là dei tempi e dello spazio, in modo spudoratamente semplice e diretto, smaschera ai nostri occhi e al nostro cuore l’orrore che può nascere dalla paura del nuovo, del diverso, dello strano e dello straniero...
Ci sono tanti motivi per portare in scena la tragedia di Otello, soprattutto ci sono tanti punti di vista in questa storia che ci riguardano molto da vicino.
Tutto ruota intorno alla figura dello straniero Otello e delle persone che, in unmodo o nell’altro, vivono il suo arrivo in unmondo che ai loro occhi non gli appartiene; in realtà però il seme del sospetto, della paura e del possesso è un fango che sporca tutti, perché tutti sono causa e vittima di questomale.Otello riesce, grazie alle proprie doti, a conquistarsi uno spazio “ufficiale” in questo mondo. Chi non accetta il cambiamento, il nuovo, l’altro da sé, difende come un animale il proprio territorio, perché suo dai tempi dei tempi,mentre lo straniero si conquista quello spazio coi denti e con le unghie.
In questa fitta umanità un sentimento puro, ma terribile come l’amore sembra uno spiraglio di luce e di salvezza.

Ogni istante dei nostri incontri
lo festeggiavamo come un’epifania
soli a questo mondo. Tu eri
più ardita e lieve di un’ala di uccello,
scendevi come una vertigine
saltando gli scalini, e mi conducevi
oltre l’umido lillà nei tuoi possedimenti
al di là dello specchio;
quando il destino ci seguiva passo a passo,
come un pazzo con il rasoio in mano.
A. Tarkovskij