Presentazione del libro: Dolomitifjord. Fotografie attraverso la Norvegia e le Valli Alpine
Presentazione del libro
Dolomitifjord. Fotografie attraverso la Norvegia e le Valli Alpine
di Diego Moratelli
Presenta il volume: prof. Cesare Conci
Diego Moratelli, nel suo terzo libro fotografico, dopo Camminando in silenzio e Vicino a casa, si allontana dai suoi territori abituali e mette a frutto una lunga frequentazione con le terre del grande Nord, con l'idea di scoprire se vi possano essere dei tratti comuni tra due paesi, apparentemente così diversi, come il Trentino e la Norvegia.
Cosa possono avere in comune queste due terre, appartenenti a sfere geografiche e culturali tanto distanti?
Banalmente potremmo dire le montagne, ma Diego Moratelli nel suo Dolomitifjord- fotografie attraverso la Norvegia e le Valli Alpine, che non è soltanto libro fotografico, ma anche diario di viaggi e di racconti sulla natura e sul mondo animale, ci indica il filo conduttore meno scontato, ma non meno significativo, di un legame più stretto che non la semplice identità ambientale.
E un trait d'union impalpabile che traspare dalle immagini fotografiche, costituito dai colori forti dei tramonti sulle terre del Nord e delle distese dei campi in fiore, ma anche da luci soffuse, brume improvvise che offuscano il sole, inverni imbiancati che sfumano i paesaggi allo stesso modo, territori isolati di cui gli abitatori selvatici costituiscono corollario e fondamento: non a caso l'uomo non è quasi mai ritratto nelle foto di Moratelli, quasi a sottolinearne la presenza ingombrante.
Vena intimistica che si trasforma in poesia dell'immagine e che sa cogliere un'identità sottile, ma profonda, tra due paesi che, pur nelle ovvie diversità, offrono tanti spunti in comune, non facili da percepire se non si nutre un particolare amore per entrambi, e una profonda conoscenza dei luoghi.
Sono presenti nel volume autentici ritratti di animali, da sempre attori principali dei libri fotografici di Moratelli e tra gli animali, i volatili, osservati con occhio particolare: le foto sembrano voler rendere omaggio a questi piccoli, grandi viaggiatori instancabili che non conoscono confini così come la goccia d'acqua che forse, per i misteri della natura, ritorna dopo anni, là dove si è formata.