Ski spirit. Sciare oltre le piste
di Giorgio Daidola, Alpine Studio. Mirella Tenderini dialoga con l'autore
Lontani dalle piste, comincia l’avventura. Lo sci non è solo autostrade della neve ripetitive e affollate.
Giorgio Daidola lo vive nel freeride, nello scialpinismo classico, nei lunghi raid, nelle spedizioni sulle grandi montagne del pianeta bianco.
È lo Ski spirit, il mondo percorso scivolando. È un viaggio leggero, il suo, da quando ha scelto il telemark come modo di sciare libero per eccellenza. Così ha raggiunto gli ottomila metri dello Shisha Pangma e ha affrontato le traversate del Karakorum, dello Hielo Continental, delle montagne del Libano, delle Alpi neozelandesi. Quando si parte, gli sci sono come lo spazzolino da denti, guai dimenticarli a casa.
Lo Ski spirit però non è solo questo. È anche viaggiare con la fantasia, tentare nuove forme di espressione, soprattutto piacere di condividere. Ski spirit è sognare l’avventura più completa, quella che coinvolge il mare e la montagna, l’acqua e la neve, sulle tracce di Fridtjof Nansen, di Eric Shackleton, Bill Tilman e Bob Shepton.
È un cerchio che si chiude, per ricominciare da capo.