Tanti saluti dalla Valsugana

Convegno

Le cartoline illustrate d’epoca, per la loro serialità e diffusione, costituiscono un insostituibile mezzo di indagine sociologica, una vera testimonianza del territorio.
A differenza della fotografia, che è sempre stata un mezzo elitario e solitario, le cartoline hanno conosciuto la più vasta e capillare diffusione in ogni territorio e in ogni ambito sociale.
Come mezzo di comunicazione veloce e più economico della lettera, la cartolina fu introdotta dall’amministrazione postale austriaca nell’ottobre 1869. All’inizio si trattava di un cartoncino con il francobollo prestampato e il lato posteriore riservato alla scrittura. Di lì a poco la cartolina postale austriaca venne copiata un po’ in tutta Europa e nel mondo (in Italia, la prima fu emessa nel 1874).
Nel giro di poco tempo iniziano a fare la loro comparsa le decorazioni e poi le immagini: nasce così la cartolina illustrata.
Da questo momento in poi, l’uso di cartoline illustrate per scopi pubblicitari diviene sempre più diffuso, sia per reclamizzare le vendite stagionali dei Grandi Magazzini che si vanno aprendo un po’ in tutte le grandi città d’Europa, sia per le periodiche grandi esposizioni “universali”, sia, infine, per la nascente industria del turismo alberghiero.
Le nuove tecniche di stampa portano alla produzione e proliferazione di cartoline che non hanno scopi commerciali o pubblicitari, bensì pubblicizzano una città o una località. La loro diffusione incontrò un enorme successo tanto che si può tranquillamente affermare che verso il 1897 anche un piccolo paesino aveva la sua cartolina a colori. Con il nuovo secolo le cartoline del Trentino iniziano a proporre sempre nuovi soggetti: dai principali scorci di paesi e città ai mezzi di trasporto, dalla gente al lavoro alle feste, dai mercati allo sport, dalle ricorrenze alle cartoline disegnate agli artisti. Insomma, un grande repertorio visivo che fissa un mondo secolare proprio nel momento in cui la modernità comincia a modificarlo velocemente e inesorabilmente.
Le cartoline d’epoca, in forza della loro intrinseca rappresentatività del “reale”, oggi sono un insostituibile strumento di conoscenza poiché forniscono informazioni su un ventaglio di argomenti e tematiche di estremo interesse sia per lo studioso che per il solo curioso. Osservando infatti le vecchie cartoline di paesaggio, la prima cosa che ci colpisce è come i paesi e l’habitat si sono trasformati. Troviamo una documentazione sugli usi e costumi delle popolazioni e sugli aspetti della loro socialità, scandita da “feste” e “ritrovi”. Possiamo poi confrontare la nostra moderna tecnologia (trasporti, industria, ecc.) con quella di allora, e possiamo anche sorridere di fronte agli ingenui, ma spontanei, “annunci pubblicitari” che reclamizzavano le bellezze della valle. Infine, possiamo pure “scoprire” una serie anche di piccole cose che non conoscevamo e che andranno ad arricchire il nostro bagaglio culturale.
Insomma, le vecchie cartoline illustrate testimoniano “come eravamo”. Si tratta di un vero e proprio “Teatro della memoria” nel quale noi possiamo assistere allo scorrere della storia degli ultimi cent’anni.
Quel mondo, quello della Vasugana è ora raccolto in Tanti saluti dalla Valsugana, un volume di Maurizio Scudiero, da poco pubblicato da Silvy edizioni.
Mercoledì 18 luglio il volume verrà presentato alle ore 21 presso il Caffè Nazionale di Levico Terme, Piazza Sonnino 1.