Tingeltangel
di Karl Valentine
Quando nel chiasso di una qualsiasi birreria, tra i rumori confusi dei boccali di birra, delle cantanti e delle gambe delle sedie, entrava Karl Valentin si aveva immediatamente la netta sensazione che quell'uomo non avrebbe fatto dello spirito.
Lui stesso è una battuta di spirito.
Quell'uomo è davvero una autentica, complessa freddura. Possiede una comicità del tutto asciutta, interiore, di fronte alla quale si può fumare e bere ed essere scossi da una incessante risata interiore, che non ha nulla di particolarmente bonario: giacché si tratta dell'inerzia della materia, dei più sottili godimenti che mai si possano suscitare.
Viene messa in chiaro l'inadeguatezza di tutte le cose, compresi noi stessi.
(Bertolt Brech, ottobre 1922)
organizzazione: Compagnia di Lizzana