Twist ovvero Incastrati

Teatro

Sipario d'Oro 2011
Circuito

La Trappola di Vicenza
Twist ovvero Incastrati
di Clive Exton
Regia Alberto Bozzo

Roy Lewis. Uomo d’affari. Sposato. Tre figli. Una doppia vita. E fin qui tutto ok. Possiede un accogliente cottage nella campagna inglese, nel quale trascorre molti fine settimana all’insaputa della moglie che lo crede in “trasferta di lavoro”…. Ed anche fin qui è tutto nella norma. Questi “weekend di lavoro” Roy non li passa da solo, ma… in compagnia di una donna, è ovvio! Potrebbe sembrare ancora tutto come da copione se la donna con la quale si incontra non fosse opprimente, gelosa, bisbetica, ficcanaso e completamente priva di sex-appeal. Allora qual è il motivo che lo spinge a comportarsi così? Beh…diciamo che ognuno di noi ha i suoi segreti ed il terrore che vengano all’improvviso svelati porta a scelte estreme come quella di organizzare incontri clandestini, non sempre amorosi. Ma prima o poi, si sa, giunge il momento in cui tutti i nodi arrivano al pettine ed il tranquillo cottage si anima di tutte le persone che fanno parte della vita “ufficiale” del povero Roy che dovrà mettere in atto tutte le sue doti di improvvisazione per tentaredi risolvere un groviglio di equivoci dentro al quale si è incastrato, inanellando una bugia dietro l'altra. La catastrofe arriva puntuale in un finale in cui tutti inseguono tutti e sono inseguiti da tutti!

Quando i nodi cominciano ad arrivare al pettine siamo solo all’inizio di questa spassosacommedia!Clive Exton scrive nel 1990 Twixt, un titolo che si sarebbe potuto tradurre semplicemente con "L'incastrato", nella traduzione italiana è stata sostituita la "x" in "s" e ne èuscito Twist. Geniale intuizione del traduttore! È questo il ritmo che accompagna la lettura del testo sin dall'inizio incalzante, un ritmo che penetra nelle nostre orecchie mentrele battute si aggrovigliano e le situazioni diventano sempre più assurde. D’altra parteTwist significa intrecciare, attorcigliare e la trama è tutta un intreccio, un attorcigliamento.Una commedia brillante e divertente, un testo che si preoccupa principalmente di far ridere e ci riesce pienamente. Pur seguendo uno schema supercollaudato anche questocopione offre qualche spiraglio per la riflessione sulla condizione umana, sui nostri piccolisegreti che non vorremmo mai rivelare, sulle nostre strategie inconsce per far sì che lanostra vita prosegua senza intoppi e seccature. 100 minuti che un marito non vorrebbemai vivere, 100 minuti di irresistibili risate. Alberto Bozzo. (Alberto Bozzo)