Verdi, narrar cantando

Musica lirica

Benvenuti a Teatro
Stagione Lirica

OPERA DOMANI - XVIII EDIZIONE

Verdi, narrar cantando
di e con Marco Paolini e Mario Brunello
collaborazione alla drammaturgia e ai testi Gerardo Guccini
e con Francesca Breschi e Stefano Nanni
regia Marco Paolini e Cesar Brie
una produzione Antiruggine - Jolefilm - Fondazione Teatro Regio di Torino

Non è solo uno spettacolo pensato per ricordare Verdi nel bicentenario della nascita, ma soprattutto un'occasione per sottolineare come il grande musicista sia parte di una cultura popolare italiana ancora molto attuale. Nel suo monologo, Marco Paolini sarà accompagnato dal violoncellista Mario Brunello e le più celebri arie verdiane, eseguite dall'arco del solista veneto, avvolgeranno il racconto del percorso artistico di uno dei personaggi più rappresentativi della storia culturale italiana. Un progetto artistico che si propone di evidenziare l'enorme importanza che la figura di Giuseppe Verdi ha avuto nella costruzione di quel concetto intellegibile che è l'identità popolare del nostro Paese.

Verdi non è solo un musicista, è un uomo di teatro che pensa a un disegno generale e poi ne cura ogni dettaglio per arrivare a un effetto mirato. La storia viene narrata dalle parole e dalla musica, ma niente di superfluo deve essere lasciato, per il solo gusto del bello o per l'esibizione della tecnica. Verdi dunque pensa a uno spettacolo globale ed essenziale; il risultato è straordinario perché egli inventa qualcosa che sembra molto più antico di lui. Le sue opere diventano tradizione da subito (non tutte ovviamente…), la gente lo canta anche se non è andata a teatro, la sua popolarità è pari a quella di Garibaldi.
Marco Paolini

Da queste suggestioni nasce l'idea di scoprire Verdi non solo dal punto di vista del musicista, ma da quello dell'uomo di teatro, per rivelarne la personalità e l'influenza sulla cultura italiana. A modo loro Marco Paolini e Mario Brunello rendono omaggio a Verdi, raccontando l'uomo attraverso la sua vita e il suo lavoro. Non l'allestimento di un'opera e la sua esecuzione, ma il Verdi librettista, regista, impresario, patriota e politico. Il violoncello di Brunello ci porterà nel mondo dei temi più popolari di Verdi, illustrando arie e parti delle opere entrate a far parte della nostra tradizione culturale. Per sottolineare questo aspetto, l'esecuzione dei cori di alcune opere sarà affidata al pubblico in sala, accompagnato dall'armonium di Stefano Nanni. Lo spettacolo sarà preceduto da una lezione di canto, tenuta da Mario Brunello e Francesca Breschi, per insegnare al pubblico testi e musiche dei cori che verranno poi eseguiti all'interno dello spettacolo. È auspicabile l'intervento di cori amatoriali o professionali della città per affiancare il pubblico che, trasformato in un coro popolare, sarà protagonista di una magnifica interazione con gli artisti sul palcoscenico.
Sarà un impianto scenico molto pop e un po' didattico; conterrà anche un racconto di Paolini su alcune par ti significative della vita di Verdi e una straordinaria descrizione giornalistica (un inedito di Filippo Tommaso Marinetti) dei funerali del Maestro a Milano con un bagno di folla degno di un re.
Non è solo uno spettacolo pensato per ricordare Verdi, ma per far sentire come egli sia parte di una cultura popolare italiana ancora molto attuale.

Lo spettacolo sarà preceduto da una lezione di canto, tenuta da Mario Brunello e Francesca Breschi, che insegneranno al pubblico testi e musiche verdiane.
L'esecuzione dei cori, infatti, sarà affidata al pubblico in sala, accompagnato dall'armonium di Francesco Nanni.
L'appuntamento per le persone interessate è fissato, sia al sabato che alla domenica, per le ore 17 presso l'Auditorium Melotti.

Lo spettacolo «Verdi, narrar cantando» sarà in scena sabato 23 e domenica 24 novembre all'Auditorium "Melotti" di Rovereto.

Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, sono stati molti gli omaggi rivolti all'opera del grande musicista, uno dei più celebri autori di tutti i tempi, autore di melodrammi che fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo.
Quello di Marco Paolini, che sarà in scena sabato 23 e domenica 24 novembre all'Auditorium "Melotti" di Rovereto su iniziativa del Centro Servizi Culturali S. Chiara, non sarà però solo uno spettacolo pensato per ricordare Verdi, ma soprattutto un'occasione per sottolineare come il grande musicista sia parte di una cultura popolare italiana ancora molto attuale.
«Verdi non è solo un musicista - scrive Marco Paolini - è un uomo di teatro che pensa ad un disegno generale e poi ne cura ogni dettaglio per arrivare a un effetto mirato. La storia viene narrata dalle parole e dalla musica, ma niente di superfluo deve essere lasciato, per il solo gusto del bello o per l'esibizione della tecnica. Verdi dunque pensa a uno spettacolo globale ed essenziale; il risultato è straordinario perché egli inventa qualcosa che sembra molto più antico di lui. Le sue opere diventano tradizione da subito (non tutte ovviamente…), la gente le canta anche se non è andata a teatro, la sua popolarità è pari a quella di Garibaldi.»
Il Verdi raccontato da Marco Paolini non è dunque solo il celebre musicista di cui ognuno di noi conosce almeno un'aria, ma un uomo dal fervente patriottismo e soprattutto un artista a tutto tondo, librettista, regista, impresario.
Si rinnova, in questo monologo, la collaborazione fra il regista e attore bellunese e il maestro violoncellista Mario Brunello, che tornano a far coppia in Trentino dopo l'esibizione del giugno scorso che li ha visti protagonisti, nello spazio evocativo di Arte Sella, di un intreccio fra musica e parola sul tema dell'erba e del legame che unisce uomo e natura.
Le più celebri arie verdiane, eseguite dall'arco del solista veneto, avvolgeranno il racconto del percorso artistico di uno dei personaggi più rappresentativi della storia culturale italiana. «Il nostro sarà un Verdi pop - annuncia Mario Brunello - non nel senso della musica pop, ma nell'idea di popolare, un artista capace di cogliere il bisogno di storie della gente, lo spirito del suo tempo, e di comunicarlo con una musica per tutti.»
Non l'allestimento di un'opera e la sua esecuzione quindi, ma un tentativo di raccontare al pubblico anche l'enorme importanza che la figura di Giuseppe Verdi ha nella costruzione di quel concetto intellegibile che è l'identità popolare del nostro Paese.
Marco Paolini una sua straordinaria descrizione giornalistica (un inedito di uno dei nomi più significativi del movimento futurista, Filippo Tommaso Marinetti) dei funerali del Maestro, tenutisi a Milano con un bagno di popolo degno di un re.
Lo spettacolo, per la cui regia Paolini ha voluto accanto a sé un maestro come César Brie, chiamerà anche il pubblico ad essere partecipe del racconto, eseguendo in forma corale una parte di tre celebri arie tratte da alcune delle opere di Verdi più amate e famose: Traviata, Rigoletto e Trovatore.
«Verdi, narrar cantando» è prodotto da Antiruggine, Jolefilm, AMC e dal Teatro Regio di Torino. Ha collaborato alla drammaturgia e ai testi Gerardo Guccini e Stefano Nanni, che sarà al pianoforte e all'armonium, ha curato gli arrangiamenti. Francesca Breschi si occuperà, alle ore 17,30, della preparazione del Coro popolare formato dal pubblico, che si avvarrà dell'esperto sostegno della Corale "Voci roveretane" diretta da Rudy Parisi.


organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara - Fondazione Teatro Comunale Auditorium di Bolzano - Orchestra Haydn di Bolzano e Trento