Viaggio nel cuore dell'Iran
Reportage fotografico dall'Iran della trentina Lucia Marana.
Testi della giornalista Antonella Cicogna
Cinque anni fa, le alpiniste di Kermanshah, sulle pareti rocciose del monte Bisotun, hanno accolto Antonella Cicogna nel loro mondo. Ed è da quell'incontro che è iniziato il suo viaggio tra la gente iraniana. Il più recente è stato lo scorso settembre a Tehran in occasione dei Giochi Islamici Femminili, le olimpiadi per sole donne organizzate e promosse dall'Iran e alle quali hanno partecipato 38 nazioni da tutto il mondo. Proposto al settimanale SportWeek (Gazzetta dello Sport), per seguirlo occorreva una cordata esclusivamente femminile. L'accesso all'evento è infatti negato agli uomini, che non possono partecipare neppure come giornalisti. Con quel suo modo pregnante e discreto di soffermarsi sulle cose, di fermarle nero su bianco con la sua macchina fotografica Rolleiflex, non poteva dunque che unirsi nel viaggio Lucia Marana.
La mostra fotografica "Viaggio nel cuore dell'Iran" racconta in una quarantina di immagini in bianco e nero frammenti di questo inusuale percorso nel mondo sportivo femminile iraniano e del cuore che pulsa dietro i volti, i gesti, il quotidiano vivere della gente di Persia, dimostrando quanto l'Iran per sensibilità, intensità e calore del suo popolo, sia in verità molto vicino a noi e al nostro comune sentire.
Nella Repubblica Islamica dell'Iran sono molte le donne che cercano, insieme ai giovani, di imprimere un cambiamento al loro Paese. La donna è al volante nel traffico cittadino. Lavora in banca e negli uffici postali, nelle redazioni dei giornali, negli studi legali. Insegna all'università e studia. La percentuale di laicità, sotto il velo, è altissima. E molte donne, che rappresentano oltre la metà della popolazione su un totale di 70 milioni ca, con determinazione, nonostante difficoltà e discriminazione, sono riuscite a guadagnarsi un ruolo in quasi ogni fibra della società iraniana. E nello sport? Sono ottime calciatrici, tirano alla pistola, giocano a hockey, polo, scalano montagne, tirano con l'arco, praticano arti marziali, giocano a pallacanestro, nuotano, si lanciano col parapendio, fanno bouldering e palestra. Di queste donne si conosce poco e ancor meno se ne legge, anche quando sono atlete di una certa importanza. Perché in Iran, senza hejab (il velo islamico), i media non possono riprenderle. Dunque, risultano meno spendibili nelle pagine dei giornali, sugli schermi televisivi, in una logica di mercato che, anche in Iran, è comunque legata all'immagine.
Nel viaggio di Lucia e Antonella, l'Iran si dipana lungo i suoi molteplici binari, paralleli, conflittuali.
L'Iran è oggi quanto meno il paese della doppiezza, dei divieti in pubblico e delle "trasgressioni" in privato. Una schizofrenia comportamentale da attribuire al fatto che il 70% della popolazione, tutta al di sotto dei trent'anni, non ha mai vissuto in prima persona il regime dello Shah, la Rivoluzione Islamica, il fascino di Khomeini, i tempi della guerra Iran-Iraq; all'uso politico che i governanti fanno della religione musulmana sciita, nella quale una vasta fetta della popolazione non si riconosce; a una tradizione estremamente patriarcale che fa a pugni, spesso senza saperlo, con ondate sempre più forti di modernità.
Un crogiolo di comportamenti, di realtà, nel quale riaffiora quasi sempre inesorabile la "voglia di normalità", di "potersi esprimere liberamente" di una fetta sempre più grande di iraniani
"Viaggio nel cuore dell'Iran" narra di questo. Le fotografie in bianco e nero, stampate dall'autrice Lucia Marana, sono accompagnate dai testi di Antonella Cicogna, che ne orientano la lettura e ne strutturano il racconto, creando un organico percorso di immagini e parole. L'auspicio delle autrici è che la mostra aiuti a guardare all'Iran e alla sua gente da una prospettiva di vicinanza. Di comunanza e non di distanza. E che non si ripetano gli errori di nuove guerre di cui siamo testimoni ogni giorno, come quella irachena, istituzionalmente terminata, ancora terribilmente in atto e che, come ogni guerra, non trova alcuna giustificazione.
Antonella Cicogna
Giornalista professionista free-lance, da diversi anni si reca in Iran che ha conosciuto scalando le pareti rocciose di Bisotun, nella provincia di Kermanshah. Nel settembre 2005 è stata inviata a Teheran (Iran) ai Giochi islamici femminili per il settimale SportWeek-Gazzetta dello Sport. Suoi articoli sulla condizione femminile di questo paese sono apparsi sui quotidiani Adige, La Provincia di Como e Lecco, il settimanale Diario.
La passione per il viaggio e il suo lavoro l'hanno condotta sulle montagne di Oman, Pakistan, Iran, India del Nord, Kashmir, Colombia, Perù, Ecuador, Algeria e di queste terre ha scritto nei suoi reportage. Ha vinto diversi premi letterari nazionali, e traduce per l'editore Versante Sud.
È stata responsabile dell'ufficio stampa Filmfestival della Montagna di Trento.
Milanese, si è trasferita a Rovereto undici anni fa.
Lucia Marana
Nata a Vallarsa (Tn), dopo la laurea in lettere si è specializzata in fotografia alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Ha collaborato con la Fondazione italiana per la fotografia di Torino. Ha vinto diversi concorsi fotografici nazionali, tra i quali Fotoesordio Roma 2005 e Fuoriorario Torino 2005. Lavora come fotografa free-lance e vive in Vallarsa. E' stata inviata ai Giochi Islamici Femminili per il settimanale SportWeek (Gazzetta dello Sport) e sull'Iran al femminile le sue foto sono apparse sui quotidiani Adige e La Provincia di Como e Lecco.
Ha viaggiato in Cina, Turchia, Kenia, Macedonia, Iran ritraendo le anime di questi paesi nero su bianco con la sua Rolleiflex.
Antonella e Lucia organizzano serate di diapositive sul tema Iran, le donne e lo sport.
organizzazione: Biblioteca Civica