Visita guidata al Parco delle Terme di Levico

Manifestazioni ed eventi

Vivi l'Ambiente 2004
L’itinerario proposto offre la possibilità di ammirare specie arboree locali ed esotiche nel contesto del Parco - vero e proprio arboreto di oltre 120.000 mq - creato più di 100 anni fa come cornice agli stabilimenti delle cure termali.

Destinatari: tutti
Calendario: tutti i lunedì dal 17 maggio al 27 settembre
Ritrovo e rientro: ore 15.30 presso l’ingresso del Parco termale (via Rovigo) e rientro alle 17.00 circa
Prenotazioni: iscrizioni entro le ore 12.30 del lunedì presso gli uffici APT Valsugana a Levico Terme nella sede di Villa Sissi - tel. 0461 706101 - fax 0461 706004, e-mail: info@valsugana.info. La partecipazione è gratuita.

BREVE STORIA DEL PARCO
Nel 1896 l'inaugurazione della nuova linea ferroviaria Trento-Lévico-Tezze segna una tappa importante per l'affermazione della città di Levico come luogo di cura termale, legato allo sfruttamento delle acque minerali arsenico-ferruginose.
Il nuovo collegamento ferroviario stabilisce infatti la connessione fra Levico e la Valsugana con il resto d'Europa, fra i confini meridionali dell'impero austro ungarico con il cuore della Mitteleuropa.
La storia del parco delle terme è strettamente correlata all'idea della città termale ed inizia nel 1898, con l'acquisizione da parte di Giulio Adriano Pollacseck, direttore della Società / Levico-Vetriolo Heilquellen, di un "arativo con viti e gelsi... di metri 120.000 circa, al prezzo convenuto e accettato di 100.000 fiorini" nell'area Caodigne. Lo scopo è di creare un "luogo di cura termale" composto da un grande stabilimento-albergo immerso al centro di un grande parco.
All'inizio del ventesimo secolo il giardiniere berlinese Georg Zill ha l'incarico di disegnare il parco, che dovrà rispettare i canoni del gusto della moda ottocentesca. Sorge così un parco dotato di una rete di passeggiate per il diletto degli ospiti del grande albergo delle terme, costruito a tempi di record e inaugurato nel 1905.
Dalla stazione ferroviaria si entra subito in rapporto diretto con il complesso termale attraverso un viale alberato che porta fino all'ingresso principale del parco e di lì al Grand Hotel. Risalgono a quell'epoca gli impianti delle alberature monumentali che ancora oggi si possono ammirare, come le tuie giganti e la grande sequoia. Villa Paradiso, la graziosa costruzione in stile Liberty collocata nella posizione centrale del parco, è la residenza del giardiniere.
Sono invece del dopoguerra i faggi e le altre latifoglie, aggiunte al parco dall'allora direttore Alcide Saltori che per primo inserirà le aiuole di fiori nelle radure un tempo dedicate all'elioterapia.
D'impianto più recente sono infine gli abeti del Caucaso che delimitano alcuni dei viali principali.


organizzazione: Rete trentina di educazione ambientale - APPA