Visite guidate ai parchi della ex Colonia Miralago e dell'Hotel Du Lac et Du Parc

Manifestazioni ed eventi

Villino Campi, luogo dell'ambiente e del benessere

Nell'ambito della mostra temporanea “Villino Campi, luogo dell’ambiente e del benessere” e della Giornata Nazionale degli Orti e dei Giardini Botanici promossa dal Garden Club Trento, saranno aperti, per la prima volta, al pubblico i magnifici parchi storici con esperti, che consentiranno di apprezzare un patrimonio verde di grande valore.

Orario visite
Sono ammesse solo visite guidate per gruppi, con inizio ai seguenti orari: 14.00, 14.30, 15.00, 15.30, 16.00, 16.30, 17.00.
La partenza è presso l’ingresso nord del Villino Campi per il parco della ex Colonia Miralago e sulla passeggiata del lungolago per il parco dell’Hotel Du Lac et Du Parc.
Le visite guidate, condotte da esperti di botanica e storia, dureranno poco meno di un’ora in ognuno dei due parchi.

Informazioni
tel. 0464 556968, fax 0464 555773
e-mail: villino.campi@provincia.tn.it

Per la prima volta saranno aperti al pubblico, per visite guidate, i magnifici parchi dell’ex Colonia Miralago e dell’Hotel Du Lac e Du Parc.
L’evento - uno degli appuntamenti della mostra temporanea “Villino Campi, luogo dell’ambiente e del benessere” - si tiene in occasione della Giornata Nazionale dei Giardini Storici ed è promosso dal Garden Club Trento. Il verde storico, con la sua incomparabile bellezza, esprime la preziosità del lungolago di Riva, è un luogo dove è possibile sperimentare l’effetto degli elementi della natura per il proprio benessere: acqua, aria, luce, colori, profumi.

Un tempo il Villino Campi era collegato ad un rinomato stabilimento di cura, il Sanatorium von Hartungen, fondato nel 1889 da una dinastia di famosi medici omeopati viennesi. Qui si praticavano le cure idroterapiche, l’elioterapia, le “Terrainkuren”, la dieta vegetariana, la psicoterapia, l’ipnosi. Nelle “capanne d’aria” si poteva fruire dei benefici della ventilazione offerti dall’Ora, il vento estivo del lago.
Dopo la guerra il sanatorio divenne Colonia Provinciale Infantile Miralago, affidata alle suore di carità, fino al 1993, quando subentrò la Provincia Autonoma di Trento. La gestione è ora curata da Patrimonio Trentino S.p.A. Nella Cappella collegata alla ex Colonia, recentemente ristrutturata, si svolgono attività educative per stimolare una nuova coscienza ambientale, per sensibilizzare la cittadinanza e i turisti alle attuali emergenze del territorio, con particolare riferimento all'acqua.
Il parco ospita alcuni edifici destinati ad attività socio assistenziali e ricreative. La sua struttura è variegata e offre interessanti scorci panoramici: un ampio prato, filari di olivi, siepi di bordura, fitti angoli boscosi con alberi secolari. La volta arborea è prevalentemente sempreverde, dominata da maestosi esemplari di cedri, magnolie e
ippocastani, ovunque allori, tassi, palme cinesi, oleandri, lecci, ligustri, bossi e viburni. Degni di nota gli esemplari di sughera dalla caratteristica corteccia, la fotinia, la palma di San Pietro, i gelsi che documentano l’antica attività di allevamento del baco da seta, il pittoresco caco, le araucarie poste a decoro della scalinata di accesso alla Colonia.

Il favoloso parco secolare dell’Hotel Du Lac, il più grande resort del Lago di Garda, si estende per 7 ettari. La sua vista propone scorci e riflessioni che ci riportano al territorio di un tempo: “La località dove più tardi sorsero il sanatorio von Hartungen, il Villino Campi e quello che è oggi l’Hotel Du Lac, nei documenti antichi e in quelli ottocenteschi viene menzionata in vari modi: Grez, alla Spalletta, ai Sabbioni, alla Galenzana, in Briono. […]

La zona, sia quella che si estendeva a nord del rio, sia quella direttamente confinante col lago, era per vasti tratti acquitrinosa, come appare in mappe del XIX secolo, e come si può ancora rilevare, in parte, da altre risalenti alla prima metà del XX secolo. Il tratto verso il lago è identificabile con quello che nei documenti antichi appare denominato “le acque morte”, dove vi erano pescherie e dove il transito era assicurato da ponti di legno. […]
L’Hotel Du Lac ed il suo parco, nel corso della loro lunga esistenza, hanno visto susseguirsi quali ospiti i più bei nomi della aristocrazia e dell’alta borghesia europea e mondiale. Tra le illustri presenze non si può far a meno di menzionare quella dei filosofo Friedrich Nietzsche il quale, in una lettera alla sorella Elisabeth, fa menzione dell’Hotel Du Lac e del suo “giardino sempre verde, vicino al lago”.
Nel 1900 lo scrittore Carl Torresani scriveva: “Si pensi a un grande complesso […] per metà parco e per metà terreno coltivabile, delimitato […] dal lago turchino al quale esso scendeva mediante una banchina cinta da mura e due terrazze che si protendevano alle sue estremità. Due ruscelli o canali, tersi ed ampi, brulicanti di gamberi di fiume, lo percorrevano in tutta la sua lunghezza tra rive protette da muri in parte già in rovina e ricoperti da una ricca vegetazione che ne usciva dalle fenditure”. È ancora Torresani - cui si deve anche la notizia di un piccolo bosco di ontani - a rivelarci quale fosse la vegetazione: “Alla mattina, in particolare, quando già da qualche tempo il sole si era posato sulle aiuole e aveva sciolto la rugiada, si veniva del tutto sopraffatti, aprendo le finestre, dal profumo di rose, gigli, garofani, giacinti, resede, glicini, misto ad effluvi di varie erbe aromatiche - lavanda, rosmarino, erba Luigia, timo, malva - che mia nonna […] coglieva a scopo medicinale”.
Il parco mantiene ancora oggi il suo aspetto lussureggiante, dominato da canali e laghetti con le rive sapientemente adornate da essenze amanti l’umidità: erbe decorative, arbusti da fiore, alberi monumentali tra cui salici, pioppi, cipressi calvi. Le siepi a sud esprimono nella loro forma la forza del vento che spira dal lago: cipressi, mirti e ginepri di antico impianto. Interessante e pregiata la componente delle conifere tra le quali pini, cipressi, sia dell’Arizona che mediterranei, gli esotici calocedri, tuie… i più spettacolari, per grandezza e portamento, sono i cipressi del Kashmir. Aiuole di rose, ericacee e ortensie allietano gli ospiti in tutte le stagioni.

Anche la passeggiata del lungolago, ristrutturata con competenza dal Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale, riserva interessanti sorprese per l’osservatore attento: osmanti, aceri, platani, paulonie, ontani, sequoie, l’albero dei tulipani dalla spettacolare fioritura, il noce del Caucaso ampiamente ramificato, l’albero della canfora, la macchia di bambù con foglie dalle diverse screziature, molto ben accostate tra loro, il gingko femmina e quello maschio.
Le centinaia di specie botaniche ornamentali provenienti da varie regioni del mondo, qui solo accennate, costituiscono un ingente patrimonio di biodiversità vegetale, testimoniano la vocazione e l’attenta gestione di questo territorio.
La loro presenza secolare è possibile solo grazie al clima mite del lago di Garda e al contesto ambiente unico, che nella vegetazione spontanea presenta la macchia mediterranea più settentrionale del mondo.
Questa straordinaria eredità è fragile, va conosciuta e tutelata, con consapevolezza delle emergenze climatiche e ambientali che ci troviamo ad affrontare.


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