Willy Verginer. Disequilibri

Mostra

Presentazione a cura di Alberto Zanchetta.
Protagoniste di una sorta di nuovo realismo magico, le figure di Willy Verginer sono immerse in ambientazioni frammentate e silenziose. Caratterizzate da uno stato di quiete (pose immobili, quasi indolenti) e da sguardi assorti nel vuoto, le sculture conquistano lo spazio circostante alla maniera di installazioni site-specific.
Oscillando tra “finito e indefinito”, e mantenendosi a metà strada fra narrazione ed evocazione, i soggetti antieroici di Verginer sono forme plastiche di-segnate dalla forza espressiva dello scalpello e intrise di un colore che invade le figure (un cromatismo straniante, limitato a porzioni del volto o del corpo, che contamina la chiarezza del tiglio per trarre in inganno la cronaca/realismo delle figure). Dopo i bagnanti del 2007, gli alpinisti ribattezzati “conquistatori dell’inutile” e i vis à vis in cui le persone si affacciavano su dei pannelli-quadri, l’artista arricchisce il suo repertorio con un bestiario quotidiano: uomini e animali che nella loro interazione creano dei funambolici disequilibri, come a voler sfidare le leggi di gravità e le logiche precostituite.
Anche in questa mostra Willy Verginer cerca di sviluppare ulteriormente la sua riflessione, sospesa tra tradizione e modernità, per ridonare attualità alla poetica del legno, “materiale vivo” che (rispetto al manierismo della Val Gardena) trova nuova linfa nelle innovazioni suggerite dell’artista.