Yumi Karasumari. Facing Histories vol 3

Mostra

Storie di volti - che alludono ad altre storie, del passato collettivo e ii1dividuale, ma anche del presente -intrecciano le complesse trame identitarie di una storia tesa fra Oriente e Occidente, tra il nativo Giappone e l'Italia, dove Yumi Karasumaru ha deciso di vivere e condurre la sua costante ricerca artistica. Una storia intrisa di profondo radicamento alla tradizione e di iperbolico sviluppo tecnologico e commerciale che nutre in chiave futuribile diversi aspetti del vissuto quotidiano.
La prima personale dell'artista a Trento s'intitola Facing Histories vol. 3 perché riguarda una narrazione per immagini suddivisa in tomi, che non sono libri ma mostre, di volta in volta diverse seppur intitolata allo stesso modo. Questa è la terza del ciclo; raccoglie una sola parte della produzione di Karasumaru, quella pittorica, caratterizzata anche da Video, performance e fotografie..
Vol. 3 di Fàcing Histories è una breve ma intensa carrellata di volti di bimbi, fratelli, ragazzine, famiglie, che ci guardano dritti negli occhi come si. fa innanzi a un obiettivo. Sono volti immortalati in immagini fotografiche scattate o trovate dall'artista, poi traslati in dipinti a china, acritici, matita su tela secondo un vocabolario pittorico che ammicca alla preziosità della tradizione calligrafica giapponese e, al contempo, all'immaginario pop e tecnologico tanto dell'Occidente quanto dell'Oriente contemporaneo. Da questa commistione nasce a singolarità di un'opera in cui gli intensi cromatismi - acidificati o edulcorati egli anni Novanta, poi aerati in tavolozze pastellate e lattiginose - sono animati da un segno virgolato e arricciato come una sorta di "raffinato ricamo".
Dai dipinti relativi alla bomba atomica a quelli del ciclo della famiglia e delle teen ager della Tokyo di oggi, la mostra mette in scena la complessità contenutistica e stilistica di Karasumaru. Le accattivanti soluzioni di una tavolozza che ammicca alla piacevolezza sensoriale si lasciano affiancare dal dominio del di-segno, teso, invece, a una valenza di natura concettuale. Lo stesso accade sul fronte ematico, laddove alle riflessioni riguardanti cupi e dolorosi capitoli della storia sociale si alternano più leggere incursioni sul progresso contemporaneo. Iincursioni punteggiate da gadget, personaggi dei fumetti, abiti e simboli di un consumismo che amplifica l'immagine del sé incorrendo nel rischio - e qui emerge l'additamento critico dell'artista - di vanificare una reale presa di coscienza dell'identità, tanto singolare quanto collettiva.


organizzazione: Galleria d'Arte "Il Cenacolo" - Aspart Associazione Pro Arte di Trento