Zigulì

Teatro

Associazione Portland. Stagione teatrale 2013 / 2014
Percorso Materiale non Conforme

Teatrodilina
Zigulì
(dal libro Zigulì di Massimiliano Verga,
per gentile concessione di Arnoldo Mondadori Editore)
con Francesco Colella
disegno sonoro Giuseppe D'Amato
musica originale Alessandro Linzitto
scenografia Salvo Ingala
aiuto regia Leonardo Maddalena
adattamento e regia Francesco Lagi
Spettacolo vincitore secondo posto al Premio In-Box 2013

Il rapporto denso e accidentato tra un padre e un figlio disabile. Uno spettacolo toccante e bellissimo

Note di Regia
Il nostro spettacolo nasce dal libro Zigulì di Massimiliano Verga. Un diario intimo che racconta un'esperienza estrema di paternità, il rapporto denso e accidentato fra un padre e un figlio disabile. Parla della possibilità e della capacità di queste due persone di contaminarsi l'uno con l'altro. Il testo di Massimiliano Verga è un testo vivo, che non dà appigli per trame o drammaturgie articolate. È fatto di spunti e di frammenti, di cocci e di slanci emotivi, e questo ci è sembrato molto prezioso. Non ci sono manuali che possano raccontare i due personaggi che animano il libro, c'è solo un rapporto vivo tra due individui. Il padre e il figlio sono due sconosciuti che qualcuno o qualcosa ha costretto a conoscersi. Il mondo del figlio, come quello di ogni figlio, è per il padre un mondo apparentemente impenetrabile. E il mondo del padre è altrettanto indecifrabile, per il figlio. È di questo mistero che parla Zigulì.

Il personaggio di Zigulì è un uomo smarrito che si rapporta a suo figlio e alla sua disabilità con stupore, rabbia e ironia. L'azione dello spettacolo si svolge in uno spazio domestico ma notturno, un luogo che non è più una casa ma è il campo di battaglia dove si svolge la loro lotta quotidiana. Il tempo che il padre e il figlio vivono ogni giorno, scandito da relazioni e impegni, passato tra strutture per la fisioterapia e assistenti sociali, adesso è lontano. Quello che ci interessa raccontare non è il mondo del figlio e della sua disabilità, che non ci è dato conoscere, ma quello che lui ci mostra di sé, contagiando l'esistenza di suo padre. Gli taglia l'anima, gli fa male e gli fa paura, lo atterrisce e lo fa incazzare.

Il figlio, nel nostro spettacolo, rimane sempre invisibile, solo evocato e sempre presente come una piccola e misteriosa divinità. C'è solo il padre che parla con lui e che cerca di dare corpo alle apparizioni e ai sentimenti discontinui del testo. La sua fragilità di fronte alla disabilità del figlio. La paura e il desiderio della morte. Il bisogno intimo di sparire. La pallina dolce di una caramella e l'amaro di una lingua che lecca per terra. I legni da raccogliere e da intagliare, levarne la crosta per accarezzare le impurità, i nodi. La camicia che si sporca sempre, che prima di uscire è sempre da cambiare e che comunque sempre rimane sporca. Il lupo che il padre, prima o poi, vorrebbe incontrare. E poi le testate, le spinte, i morsi, i graffi tra gli abbracci e le esplosioni di risate. E, qualche volta, i baci. Perché in questa storia, che è soprattutto una storia d'amore, tutto accade disordinatamente, senza nessun galateo sentimentale.

Teatrodilina
è un gruppo di persone con esperienze artistiche diverse che si sono unite per condividere una pratica e un' idea di teatro. Dal suono al video, dall'arte contemporanea alla scrittura, dal cinema alla musica. Alla base del nostro lavoro c'è la voglia di inventare spettacoli restituendo frammenti dei nostri percorsi e andando alla ricerca di un'identità. Fare teatro, per noi, è il gesto più contemporaneo e potenzialmente dirompente. Il nostro metodo è artigianale ma anche un po' mistico.
Dal 2010 a oggi abbiamo messo in scena: L'asino d'oro, dal romanzo di Apuleio; lo spettacolo L'amore il vento e la fine del mondo basato su tre testi della Bibbia (Qoèlet, Cantico dei Cantici e Apocalisse); Zigulì tratto dal libro di Massimiliano Verga, L'Amleto della buonanotte una rilettura infantile del dramma di Shakespeare . Dopo aver setacciato il romanzo di Gogol Anime Morte e avendone fatto la drammaturgia, ora stiamo lavorando per metterlo in scena. La lettura di Anime morte (atto primo) è stata recitata nel febbraio 2013 al Circolo dei Lettori di Torino e nel maggio 2013 al Castello Malaspina di Fosdinovo.

Francesco Colella (attore, ha recitato con diversi registi tra cui Luca Ronconi, Federico Tiezzi, Serena Sinigaglia, Carmelo Rifici. Ha vinto l'edizione 2010 del Premio UBU come miglior attore non protagonista); Giuseppe D'Amato (sound designer, diplomato in tecnica del suono al Centro sperimentale di Cinematografia, ha lavorato come montatore del suono in molti film e con diversi registi fra cui Ferzan Ozpetek, Daniele Vicari, Marco Tullio Giordana, Edoardo Winspeare, Roberto Faenza); Francesco Lagi (regista, diplomato in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, ha fatto corti e videoclip per i Tiromancino, Mannarino, Bugo. Ha scritto per il cinema e la tv. È uno dei registi del film collettivo 4-4-2 Il gioco più bello del mondo e nel 2011 scrive e dirige il film Missione di pace).


organizzazione: Portland nuovi orizzonti teatrali