Zone

Teatro

Presentato in prima nazionale il 26 ottobre a Roma nell'ambito della Vetrina Internazionale del C.N.D. (Centro Nazionale di Drammaturgia).
Con: Silvia Furlan
Regia, testo: Elena Marino
Video: FEMS
Elaborazioni vocali e sonore: FEMS
Luci: Paolo Dorigatti
Musiche originali: CVA2 “Biochemille”
Produzione: 2002 Teatrincorso in collaborazione con C.U.C. e Opera Universitaria di Trento, 2002 - Festival “OFFICINE DEI TEATRI”.
Il testo dello spettacolo è depositato S.I.A.E. e pubblicato su www.dramma.it

Il Labirinto: Arianna, la ragazza innamorata; Teseo, l'eroe; il Minotauro, la Bestia. Questo ci è stato tramandato.
Abbiamo incontrato una Signora del Labirinto, terribile e salvifica, occultata dalle menzogne dei miti e dei racconti che su di lei sono stati costruiti, ma pronta a intrecciare nuovamente l'antica memoria. Il labirinto non era intagliato nella pietra pesante, ma nella leggerezza dei suoni, del respiro, della voce, delle melodie: era l’interno dell’orecchio, era il corpo che danza nei dettagli delle emozioni, era la danza di immagini costruite sul rigore del bianco e su pochi oggetti.
L'azione accompagna lo spettatore all'ascolto di un'atroce "cancellazione": scompaiono le vittime della Storia, talvolta nel nulla, talvolta occultate da falsi racconti che ne travisano l'originaria immagine, ne demonizzano la forza e la potenza.
Lo spettacolo vive sull’intreccio fra ambiente sonoro (voce naturale e rielaborazioni digitali) e immagine videoproiettata, corpo reale dell'attore e "zone" interiori, atmosfere, ombre, parole che risuonano in echi. Il labirinto accoglie lo spettatore, lo inghiotte lentamente, in modo ipnotico, per restituirlo però a un lucido disvelamento: l'ingiustizia, sempre, del racconto falso dei vincitori e dei violenti. La loro paura dissimulata.
"Zone” in primo luogo mentali, ideologiche, ma anche spaziali e temporali.
Il tema di fondo dello spettacolo è il viaggio dentro sé stessi, l’antico viaggio “agli inferi” e la danza nel labirinto, ma è anche e soprattutto il confronto con la paura del diverso, con la sopraffazione e la violenza, con la menzogna storica che ne consegue, raccontata dai "vincitori". E' una riflessione sul confronto mitologico e storico tra differenti "zone" ideologiche: maschile vs. femminile, uomo vs. "animale", carnefici vs. vittime.

"Ancora due parole le vorrei spendere, infine, per un bello spettacolo serale intitolato “Zone” e proposto da Teatrincorso, una formazione di Trento che ha presentato un lavoro sul mito del Minotauro, su elaborazione drammaturgica di Elena Marino, affidato alla bella presenza scenica di Silvia Furlan e alle voci recitanti di Luana Albergo, Ilaria Forciniti, Annalisa Morsella. Un coinvolgente percorso di avvicinamento alla storia di Teseo e di Arianna declinato interamente al femminile e attraversato da chiari rimandi simbolici, attualizzati in un linguaggio scenico semplice ma non per questo poco eloquente.
La compattezza del lavoro di Teatrincorso tradiva una lucidità d’intenti e una cifra stilistica davvero apprezzabili".
Laura Novelli


organizzazione: C.U.C Circolo Universitario Culturale - Teatrincorso