Zubocistki - Una storia familiare fra l’Italia e San Pietroburgo
“Zubocistky” è una mostra (e un libro-catalogo, presto anche un video-documentario) che ci fa viaggiare, nello spazio e nel tempo. Ci porta dalla nostra valle del Tesino fino in Russia, a San Pietroburgo e a Mosca. Ci riporta indietro alla fine
dell’Ottocento, rievocando l’epopea dell’emigrazione trentina e quella in particolare dei cròmeri tesini, i caparbi venditori ambulanti di stampe e poi negozianti e poi ancora editori di successo.
La storia viene tutta dalla soffitta e dal baule dei ricordi di famiglia: è Nicola Sordo ad averla tirata fuori, pazientemente ricostruita come un puzzle e raccontata – ora – con una esposizione originalmente architettata, quasi al modo di una messinscena teatrale.
Al centro del racconto c’è Virginia Guidi, che in Russia sposa prima il fabbricante di mattoni Nicola Bogdanovich, poi Angelo Fratini, che dal Tesino approda al famoso negozio dei Daziario a San Pietroburgo, ne diventa direttore e infine proprietario, non senza assumere più tardi anche il ruolo di viceconsole italiano.
Nicola Sordo – per la cronaca – è figlio di Giorgio, che era figlio di Olga Bogdanovich, figlia di Virginia. Nicola ha raccontato di essere stato tre volte in Russia a riscoprire le tracce della memoria familiare, visitando luoghi e sentendo persone lungo una trama affascinante. L’attore trentino ha infine scritto questa storia familiare, la cui valorizzazione si deve poi a una serie di brillanti collaborazioni.
La coordinatrice Marta Marchi ha infatti intessuto una rete di relazioni e s’è così messo a disposizione il corso di alta formazione (Tag Lab) delle Arti Grafiche Artigianelli di Trento, rappresentato oggi all’inaugurazione da Daniele Fortarel, Elisa Lorenzoni e dall’art director Sonia Nardelli.
A costruire i vivaci pannelli della mostra sono stati i giovani Giulia Baldessari, Elia Covolan, Giorgia Miorelli ed Eleonora Svaldi (coordinati da Sonia Lunardelli).
Un ultimo quesito: perché “Zubocistki”? “Si tratta – spiega Nicola Sordo nel catalogo – di una delle poche parole di russo che si ricordano ad oggi in famiglia. Significa ‘stuzzicadenti’, una di quelle cose che si imparano da bambini, quando si sta a tavola”.
ingresso libero