…del raccontar co’l suon dolce e raro
Concerto barocco con strumenti antichi e letture in lingua originale del ‘600 e ‘700
ArciDuo
Eddy Serafini, arciliuto
Alessandro Baldessarini, liuto e tiorba
Con Francesco Filippi, lettore
Una serata che si articola in un dialogo tra momenti musicali e poetici; ma anche una speciale occasione per far conoscere le sonorità particolari e delicate di un liuto, una tiorba e un arciliuto: strumenti che sapranno ricreare col loro suono “dolce e raro”, come definito da Vincenzo Galilei, storico liutista e padre del famoso Galileo, il profumo di un’epoca dove il suono, la parola, i silenzi assumono nelle loro sfumature un alto valore evocativo e carico di significati.
La Musica: il programma spazia dalla fine del ‘500 fino alla prima metà del ‘700 offrendo un ampio panorama della musica in Europa dedicata a questi strumenti: dal Rinascimento inglese di Robinson e Dowland alla musica di corte di Luigi XIV col francese De Visèe, dall’irriverenza del barocco napoletano di Falconiero alla freschezza di Frescobaldi e Kapsberger.
La Poesia: il percorso poetico si snoda attraverso odi e sonetti, i cui fili conduttori sono l'amore e "la Maraviglia". Caratteristica di questo spettacolo è che tutti i componimenti, anche quelli amorosi, sono di autori che provengono dalla tradizione poetica cattolica, come Cornelio Bentivoglio (1688-1732), cardinale d'Aragona, o Maffeo Barberini, (1568 – 1644), che diverrà papa col nome di Urbano VIII.