Donne di potere
Il ciclo di appuntamenti, a cura di Caterina Mordeglia, vedrà protagonisti studiosi e critici teatrali insieme a docenti dell’Università di Trento
La maggior parte della storia scritta ci mostra il potere, nelle varie epoche e culture, come prerogativa quasi esclusiva dell’universo maschile. Da Cleopatra a Golda Meyer e Margareth Thatcher, non sono però mancate lungo i secoli, nella storia reale e in quella letteraria, imperatrici, donne di cultura, primi ministri, che – anche restando dietro le quinte - hanno gestito un potere vero, intessuto relazioni, abbracciato ideali.
Ma cambia qualcosa se chi gestisce il potere è donna?
Su questo interrogativo cercheranno di far luce, attraverso esempi tratti dalla storia del teatro e della cultura, i cinque appuntamenti del ciclo “Donne di potere”, organizzato dal Centro Servizi Culturali S.Chiara in collaborazione con l’Università di Trento a cura di Caterina Mordeglia, latinista dell’Ateneo trentino, che vedranno protagonisti studiosi e critici teatrali insieme a docenti dell’Università di Trento.
Si comincia martedì 14 novembre con il regista Davide Livermore in video collegamento, il germanista Luca Crescenzi (Università Ca’ Foscari, Venezia), introdotto dal francesista Paolo Tamassia, con “I conflitti mortali in Maria Stuarda”. Il dialogo ci introduce al dramma della cattolica regina di Scozia Maria Stuarda, protagonista di una lotta mortale per il potere con la cugina Elisabetta I nella tragedia di Schiller in scena al Teatro Sociale da giovedì 22 novembre per la regia di Livermore.
Dedicati alle donne di potere nell’Antichità, letteraria e storica, saranno i due appuntamenti successivi.
Martedì 12 dicembre (“Donne di potere nel teatro di Seneca”) la latinista Caterina Mordeglia presenterà Margherita Rubino, critica teatrale e docente alla Scuola del Teatro Nazionale di Genova che ci parlerà del potere, esercitato sulle persone che gravitano attorno a loro ma anche autodistruttivo, delle eroine tragiche del latino Seneca.
Le figure delle greche Diotíma, leggendaria sacerdotessa di Mantinea maestra di Socrate, l’influente Aspasia, compagna di vita di Pericle, e Ipazia, donna di scienza ammazzata anche per la propria supremazia culturale, saranno al centro dell’incontro “Diotima, Aspasia, Ipazia” di martedì 23 gennaio con il filosofo e critico teatrale per il Corriere della Sera Mauro Bonazzi (Università di Utrecht) e l’antichista Maurizio Giangiulio.
Quanto le donne ricoprono ruoli di potere nella società contemporanea, guidando aziende, enti, stati, e in che modo il mondo e il mercato del lavoro si pongono dinnanzi a esse sarà discusso dalla giornalista del Corriere della Sera Magda Poli e da Margherita Rubino nell’appuntamento di martedì 20 febbraio, “Potere al femminile. I soggetti deboli?”.
Chiude il ciclo, martedì 12 marzo, “Lady Macbeth e le altre” con l’anglista e critico teatrale per La Stampa Masolino D’Amico e l’anglista Francesca Di Blasio, che ci presenteranno la figura della donna di potere più celebre in teatro, protagonista in Shakespeare (accanto ad altre figure femminili di potere nel teatro elisabettiano) ma anche in Verdi.
Tutti gli incontri, che sono a ingresso libero fino a esaurimento posti, si svolgeranno presso la Villa di Orfeo in Via Rosmini 4 alle ore 17.30 e valgono come aggiornamento professionale per gli insegnanti delle scuole trentine.
Ingresso libero fino a esaurimento posti,
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organizzazione: Centro Servizi Culturali S. Chiara, in collaborazione con Università di Trento