Percorsi trentini

L'avvio di un'industria

Trento. Piazza Dante, 1896-1900, Imperial Hôtel Trento, ed. G.B. Unterveger, Fotografo, Trento. Viaggiata, 1900 (recto) [ @AFS, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

Le prime cartoline di tipo Gruss con soggetti trentini, legati principalmente al capoluogo e ai centri turistici di soggiorno e di cura, sono riconducibili all’editoria transalpina, impegnata in un’illustrazione estensiva delle diverse regioni imperiali. Tra il 1894 e il 1897, complice l’introduzione delle matrici fotomeccaniche, il repertorio si estese a quasi tutti i centri del territorio, con la partecipazione attiva di studi fotografici e tipografi locali che iniziarono ad operare in proprio come editori di cartoline o a rifornire le realtà specializzate di lastre negative.

Ancora una volta, fu l’atelier Unterveger a distinguersi per prontezza e varietà dell’offerta.
Sappiamo che nell’agosto del 1894 il fondatore Giovanni Battista era in attesa di attrezzature necessarie per la riproduzione fotomeccanica delle proprie fotografie; in quei giorni, la rivista pubblicata a Montagnaga di Piné in occasione dell’incoronazione della venerata immagine della Madonna di Caravaggio avvertiva che a differenza dei precedenti, giunti da Vienna, “i cliché delle foto-zincotipie che serviranno per illustrare [...] i punti più salienti delle solennità, non saranno lavoro forestiero, ma usciranno dal laboratorio del nostro Unterveger, e saranno opera del di lui figlio Enrico testè reduce da Vienna, ove assolse con distinzione speciale agli studi teorico-pratici di fotografia ed arti affini presso la scuola di quella celebre Accademia fotografica” (leggi di più). Il piano subì un intoppo, dato che “qualche parte indispensabile dell’apparato per il loro approntamento [...] si fece ancora a lungo aspettare”, ma le illustrazioni previste andarono finalmente in pagina nel corso del 1895.

Intanto, nell’ottobre 1894, Giovanni Battista aveva presentato ricorso contro il rifiuto opposto dalla luogotenenza alla sua richiesta di licenza per l’attività di stampa con le tecniche della fotolitografia, fotozincografia e fototipia. Per poter avviare legalmente la produzione era necessario dimostrare di aver svolto un regolare tirocinio o seguito un corso di studi riconosciuto. Il ricorso di Unterveger, privo di questi requisiti, fu respinto. Poche settimane più tardi, il 3 aprile 1895, fu dunque Enrico, non ancora ventenne (ma tempestivamente emancipato dalla patria potestà), a richiedere l’autorizzazione ad aprire “uno stabilimento fotografico con stampa mediante macchina celere” presso la ditta del padre; il giovane, come anticipato, poteva attestare di aver frequentato per due anni “l’IR Istituto esperimentale per la fotografia ed i processi di riproduzione” di Vienna e di essersi successivamente specializzato a Norimberga nelle tecniche della zincografia e della fototipia. Questa volta la concessione fu prontamente accordata; l’episodio diede inizio al progressivo passaggio di consegne dal padre al figlio, che sarà ufficializzato però solo dieci anni più tardi, nel 1906.

Su queste basi lo studio avviò una piccola ma tempestiva industria di cartoline. In Archivio fotografico storico la produzione organizzata da Enrico è ben rappresentata grazie alla collezione acquisita, tra il 2008 e il 2011, da Renato Mazzalai, una delle più complete raccolte di cartoline con soggetti trentini prodotte tra la fine del XIX e la metà del XX secolo.

Tra i soggetti più ricorrenti spiccano i giardini pubblici di Trento, con il fulcro, ad alto impatto simbolico, del monumento a Dante Alighieri, inaugurato nel 1896, sul quale si esercitarono da subito tutti i fotografi presenti sul territorio. In molti casi, il punto di vista si alza per abbracciare nell’inquadratura l’intera estensione della piazza, sullo sfondo del centro storico. Altre prove spostano lo sguardo dal monumento al passeggio, nello spirito della ‘veduta animata’, che cattura la vita dei luoghi incalzando il gusto per l’immagine statica e incontaminata.

Significativi apporti, sul principio del nuovo secolo, vennero dalla presenza in Trentino di qualificati professionisti al servizio dei giganti d’Oltralpe, accanto alla moltitudine crescente delle piccole società locali. La ditta Stengel di Dresda, tra i maggiori editori europei di cartoline, tra il 1897 e il 1901 si dotò di un nutrito repertorio di vedute del territorio, commercializzate anche sotto forma di fotoincisioni montate su cartoncino, come attesta un album datato 1897 e dedicato alla “Valsugana” custodito presso l’AFS. Il modus operandi anche in questo caso trova esemplificazione nei numerosi cartoncini in cui sono illustrati i giardini di piazza Dante, con varianti monocrome e a colori (si vedano i due esemplari con lo stesso numero di serie) e diverse inquadrature in sequenza.

Nel settore della grande industria della cartolina emerse anche Photoglob Zürich. Costituita ufficialmente nel 1895, l’azienda si servì del procedimento fotocromolitografico “Photochrom”, che lasciava ampi margini di intervento nella scelta della gamma cromatica, ispirata alle raffinatezze della tradizione incisoria; un’attenzione particolare fu riservata alle eleganze mondane nelle località termali e lacustri, come nello scorcio animato delle architetture in ghisa di ispirazione Liberty sulla Kurpromenade di Arco.

Nei primi anni del Novecento le presenze si moltiplicarono, con decine di imprese e atelier fotografici sparsi sul territorio, anche al di fuori delle località principali; a questa stagione propizia seguirà la cesura della Grande guerra, che spezzò vite, carriere e prospettive d’impresa.

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km

16/05/2020