#6. Alla sommità dei Ciucioi
Doppio portico, castello e torre
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Siamo giunti al termine del nostro itinerario attraverso il giardino dei Ciucioi e proseguiamo oltre la “sala dei cavalieri”, dove si sviluppa un porticato su due livelli che conduce all'estremità occidentale della proprietà. Ispirato agli acquedotti romani, questo spazio si addossa alla pendice rocciosa seguendone la forma e garantendo il dialogo tra l'architettura e l'ambiente circostante. Al livello inferiore imbocchiamo il “criptoportico”, un ambiente stretto e senza uscite all'esterno, scandito da quattro finestre che inquadrano i vigneti della Piana Rotaliana e le vicine montagne. Probabilmente questo ambiente nascosto ricopriva il ruolo di “caverna del vento”, raccogliendo e incanalando verso il lato sud l'Ora del Garda, la brezza proveniente dal lago nelle ore serali.
A monte del “palazzo” si eleva un falso rudere di ispirazione medievale, che ricorda un castello dell'epoca delle Crociate. Diversamente dalle altre architetture del giardino, questa struttura si caratterizza per la costruzione in sasso a vista; eretta tra gli anni Cinquanta e Settanta dell'Ottocento, riprende il gusto per le finte rovine diffuse nei giardini romantici. La possente quinta muraria affacciata sulla vallata incorpora arcate arabeggianti tra le rampe delle “scalee moresche”.
Il portico superiore collega la zona delle scalee con quella della torre del “castello”, forse impostata su strutture preesistenti. Prima del restauro, il torrione versava in pessime condizioni, specialmente sul lato sud, in buona parte crollato. Nel corso dei lavori si è deciso di inserire una scala e un solaio, realizzati in acciaio corten, per rendere esplicito l'intervento moderno. La struttura, senza piani intermedi, attesta l’audacia costruttiva di Bortolotti; sono tuttora visibili le buche pontaie, i fori lasciati dai pali sporgenti introdotti nella muratura man mano che veniva eretta, come sostegno per ripiani a mensola smontati a lavoro ultimato.
Nelle scorse settimane, grazie alla mostra “Giardini ritrovati. Spazi e caratteri delle architetture verdi in Trentino”, i Ciucioi hanno offerto anche un’introduzione complessiva all’arte dei giardini e alle sue espressioni sul territorio provinciale; concludiamo dunque il nostro percorso condividendo il progetto video Spazio, Tempo, Architetture, realizzato per l’occasione da Stefano Benedetti, che propone una cinquantina di immagini, montate in sincrono su un brano di pianoforte, come invito alla scoperta degli altri principali giardini storici trentini censiti dalla Soprintendenza per i beni culturali. La sequenza evidenzia il ricorso a criteri di centralità, simmetria e proporzionalità come elemento ricorrente dell’architettura del verde. La parte finale torna sul Giardino dei Ciucioi, con immagini d’epoca messe a disposizione dall’Archivio fotografico storico provinciale.
Buona visione!
(cb, km, lc, apm)
05/11/2020