De Gasperi – Adenauer. Italia – Germania. Ieri, e oggi?

Per la tradizionale lectio degasperiana a Pieve Tesino Enrico Letta e Christoph Cornelissen

[ Fondazione trentina Alcide De Gasperi]

Per la tradizionale lectio degasperiana la Fondazione ha invitato Enrico Letta, già Presidente del Consiglio dei Ministri e attualmente Direttore della Scuola di Affari internazionali a Parigi, e lo storico tedesco Christoph Cornelissen,professore alla Goethe Universität di Francoforte e direttore a Trento dell’Istituto Storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler. I due illustri relatori affronteranno il tema  De Gasperi – Adenauer.  Italia – Germania.  Ieri, e oggi?

Dopo l’edizione 2016 del decennale dell’inaugurazione del Museo della Casa natale di Alcide De Gasperi, che ha visto l’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la Fondazione continua il suo percorso di rivisitazione della grande storia europea chiedendo a due autorevoli ospiti di tratteggiare le relazioni tra i due Padri dell’Europa e soprattutto di collocare il rapporto tra l’Italia e la Germania all’interno di una prospettiva storica e geopolitica per molti aspetti inedita. L’incontro si terrà poche settimane prima delle elezioni politiche tedesche, indette per il 23 settembre, che concluderanno un anno elettorale di grande importanza per la storia del continente.

Il professor Cornelissen affronterà il tema dei rapporti tra mondo latino e mondo germanico e delle radici cristiane e sociali dell’Europa, che è stato al centro dell’amicizia e della collaborazione politica tra Alcide De Gasperi e Konrad Adenauer, leader di due paesi arrivati entrambi tardi all’unificazione interna, prima alleati e quindi avversari e comunque usciti sconfitti dalla seconda guerra mondiale. Ad Adenauer toccò di governare il proprio paese per quasi dieci anni ancora dopo la scomparsa di De Gasperi, ma De Gasperi fu il primo dei grandi politici europei ad aver chiaro fin dal 1946 che, senza una Germania protagonista di un nuovo patto politico di libertà e di democrazia sociale, la storia europea non avrebbe potuto ripartire su basi nuove. Con riferimento alle varie fasi storiche susseguitesi, Cornelissen chiarirà «perché nei periodi di crisi tornano spesso in primo piano i lati oscuri della storia dei rapporti italo-tedeschi, facendo emergere nell’opinione pubblica un’emotività negativa», mettendo in luce come questi esiti non siano frutto solo di particolari processi storici, ma anche «di una politica del passato e di culture della memoria che si sono sviluppate in modo asimmetrico dopo il 1945», rendendo di fatto i tedeschi e gli italiani «dei vicini distanti».

Enrico Letta partirà invece da una domanda di stringente attualità: «Non sarà che alle origini degli squilibri che hanno caratterizzato gli ultimi tempi della vita europea vi è anche la fine del rapporto privilegiato, intenso e positivo, tra Italia e Germania?». Infatti, nel recente passato quella tra i due Paesi oggetto della Lectio degasperiana «è stata una relazione proficua per l'Italia e per la Germania ma è stata fondamentale soprattutto per l'Europa. Grazie alla tensione europeista genuinamente federale dei due paesi si sono superati gli ostacoli che, negli anni, sovranismi e difficoltà nazionali han posto allo sviluppo dell'integrazione comunitaria».

Anche oggi la Germania è al centro della scena economica e politica europea e su di essa converge lo sguardo di chi la teme e di chi la sostiene. Ma mai come oggi le opinioni sul ruolo della Germania nell’Europa sono state divergenti e i luoghi comuni abbondano. Enrico Letta potrà spiegarci qual è davvero il ruolo della Germania nel futuro dell’Europa; potrà farci capire se le accuse alla politica tedesca di essere “dottrinaria” e rigida sono fondate o meno; in che modo è vista la Germania nelle relazioni internazionali e soprattutto come secondo lui dovrebbe svilupparsi l’azione politica italiana nei confronti della democrazia tedesca, in un momento difficile per tutti i tradizionali partiti europei.

«Nel caso della Lectio – ha spiegato il Presidente della Fondazione Giuseppe Tognon – non si tratterà dunque di un ennesimo confronto agonistico, come nel calcio, ma di una riflessione storico e politica importante che interessa da vicino i cittadini italiani e tedeschi, coinvolti in un faticoso processo di reciproco riconoscimento e uniti da un comune destino europeo».

Enrico Letta ha 50 anni ed è sposato con tre figli. Pisano, studia e si addottora in scienze politiche nella sua città. A 25 anni è presidente dei Giovani del Partito Popolare europeo. Nel 1990 diventa ricercatore dell’AREL, l’Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta di cui è segretario generale dal 1993. Nel novembre del 1998 diventa ministro per le Politiche Comunitarie. Dal 2000 al 2001 è ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato. Nel 2001 entra per la prima volta alla Camera dei Deputati. Nel 2004 viene eletto deputato europeo per la circoscrizione Italia Nord-Est. Nel 2006-2007 è sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel secondo governo Prodi. Nel 2007 si candida alla segreteria del neonato Partito democratico ottenendo, con le primarie del 14 ottobre, oltre l’11% dei consensi. Ritornato alla Camera dei deputati nel novembre 2009 viene nominato vicesegretario unico del PD. Dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è Presidente del Consiglio dei Ministri. Dimessosi da deputato, dall’aprile 2014 è professore a Parigi all’Institut d’Etudes politiques, dove dirige la Scuola per gli affari internazionali.Nell’aprile 2015 fonda a Roma la Scuola di politiche. Dal luglio 2016 è Presidente dell’Institut Jaques Delors - Notre Europe. Ha pubblicato da pochi mesi presso l’editore il Mulino di Bologna il suo ultimo libro, Contro venti e maree. Idee sull’Europa e sull’Italia.

Christoph Cornelissen ha 58 anni ed è sposato con un figlio. È professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Francoforte sul Meno. Ha insegnato presso le università di Saarbrucken, Düsseldorf, Praga, Kiel e presso la London School of Economics a Londra. È co-presidente della Commissione Storica Ceco-Slovacco-Tedesca; membro del Senato della Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG); condirettore della rivista «Geschichte in Wissenschaft und Unterricht» e in Italia fa parte del comitato editoriale della rivista «Italia contemporanea». Tra i suoi numerosi lavori scientifici si ricorda la biografia dello storico Gerhard Ritter Gerhard Ritter. Geschichtswissenschaft und Politik im 20. Jahrhundert (Droste 2001). Inoltre, ha recentemente co-curato il volume Europa 1914. Wege in das Unbekannte, Paderborn (Schöningh 2016) e con Paolo Pombeni il volume, Spazi politici, società e individuo. Le tensioni del moderno, Bologna (Il Mulino 2016).

(ufficio stampa Fondazione trentina Alcide De Gasperi)


16/08/2017

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