#5. Percorsi trentini

Focus: la carte de visite

Giovanni Battista Altadonna, Ritratto di donna, 1860-1865, stampa su carta all'albumina colorata a mano [ @AFS, Soprintendenza per i beni culturali, Provincia autonoma di Trento]

L’impegno profuso da Giovanni Battista Unterveger (leggi di più) nell’instancabile incremento del suo catalogo di vedute qualificò la produzione del primo atelier fotografico trentino, che seppe peraltro rispondere organicamente ad una richiesta commerciale sempre crescente; non fu quindi trascurata la ritrattistica, affidata principalmente ad un gruppo di validi collaboratori, grazie ai quali Giovanni Battista poteva assentarsi periodicamente per le sue campagne fotografiche nelle vallate trentine e nelle città vicine.

La domanda di ritratti, in continua espansione, portò presto alla nascita di altri studi fotografici, favorita dall’evoluzione tecnologica dei materiali, con l’ottima resa garantita dalla combinazione tra la ripresa al collodio e la stampa positiva su carta all’albumina; i nuovi stabilimenti, opportunamente organizzati per il controllo dell’illuminazione, si dotarono anche di attrezzature e arredi per il comfort dei clienti e per semplici forme di messa in scena.

Enorme fu, in particolare, il successo della carte de visite, che abbattendo i costi permise ad una clientela sempre più ampia e variata di farsi ritrarre e tenere con sé la propria immagine e quella dei propri cari.

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La fotografia di studio
Trento e Rovereto, le prime presenze

Nel corso degli anni Sessanta, anche in Trentino la nuova figura professionale del fotografo di studio assunse progressivamente il ruolo che era stato dei ritrattisti ambulanti: per la popolazione, rivolgersi ad esercizi permanenti e ben attrezzati, in qualsiasi momento dell’anno e magari più volte nel corso del tempo, era del resto più comodo e immediato. Leggi di più

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Il ritratto 'tascabile'
La carte de visite

Nel nostro tempo, l’avvento dei social media ha spalancato le porte ad una inedita moltiplicazione e condivisione di fotografie di noi stessi e degli altri. La fortuna del ritratto fotografico, tuttavia, rimonta alle primissime origini della fotografia; un sostanziale impulso arrivò proprio alla metà del XIX secolo, con l’avvento della stampa all’albumina. Leggi di più

 

Per approfondire

  • Catalogo della Esposizione agricolo-industriale e di animali in Verona nel 1868, Verona 1868, p. 11
  • Giuseppe Amedeo Farinati degli Uberti, Sulle operazioni del Comitato centrale per la Esposizione agricola, industriale e di animali effettuata in Verona nel 1868, Verona 1869, p. 31
  • Enrico Unterveger, Cento anni di fotografia trentina, in “Trentino”, XVI, 1940, 7, pp. 41-46
  • Floriano Menapace, Storia documentaria della fotografia nelle città di Trento e Rovereto (1839-1915), in Una storia per immagini. La fotografia come bene culturale, a cura di Floriano Menapace, Trento 1996 (“Beni Artistici e Storici del Trentino. Quaderni”, 3), pp. 23-51: 29, 33-36, 38-39
  • Stefania Lucchetta, Lo sguardo obiettivo. Giovanni Battista Unterveger e l'illustrazione fotografica del territorio, Trento 2013, pp. 68-71

 

Katia Malatesta

15/04/2020

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