Al cospetto degli imperatori
Trento salvata 5: Palazzo Roccabruna
Varcato il portale bugnato che si affaccia su via Santa Trinità, ci accolgono, nel lungo androne passante, 14 busti di imperatori romani, eseguiti ad altorilievo in stucco nel 1561-62 e inseriti in nicchie disposte lungo le pareti. Al loro cospetto inizia la visita al palazzo, fatto costruire dal canonico Gerolamo Roccabruna (1525-1599) e abitato tra Sette e Ottocento dai Gaudenti, dai Rungg e dai Sardagna. Venduta ai Prada nel 1935, la residenza servì come “ricovero antiaereo” per 85 persone tra il 1943 e il 1945, come si legge nel cartello immortalato in una foto d’epoca.
Dal 2007 Palazzo Roccabruna ospita l’Enoteca provinciale del Trentino, istituita dalla Camera di Commercio a conclusione di un’impegnativa campagna di restauri. Dopo anni di degrado e abbandono la dimora signorile ha ritrovato l’originaria bellezza degli elementi architettonici e plastici, degli apparati decorativi interni, dei soffitti a cassettoni e a stucco, dei pavimenti lignei intarsiati e della cappellina, stretta e lunga, affrescata con Storie di San Girolamo, fabbricata sopra il vicolo Gaudenti.
Nella sala di rappresentanza al primo piano – detta del “conte di Luna”, in onore di Claudio Fernández de Quiñones, ambasciatore di Filippo II al Concilio – sotto gli scialbi sono riapparsi un fregio manierista con grottesche, stemmi e cariatidi e una fascia dipinta con elementi simbolici ripetuti, un sole raggiante e un eliotropio fiorito, insieme alle iniziali del motto del Roccabruna: Nec Sorte Movebor (neppure la sorte mi muoverà).
SF
25/05/2017