Al via la 27a Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico

50 i film in programma da 14 nazioni diverse in 5 giorni di proiezioni su tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di tutto il mondo

“Per molti anni ho cercato filmati, preparato programmi cinematografici e coinvolto archeologi e uomini di cultura con l'intenzione di far conoscere e interagire tra loro culture e civiltà diverse, anche discordi tra loro, di luoghi ed epoche differenti, convinto di portare un sia pur piccolo contributo alla conoscenza e quindi alla tolleranza – esordisce Dario Di Blasi curatore della rassegna -. In ventisette anni e altrettante edizioni ho visto con orrore ogni sorta di guerre, crudeltà e sopraffazioni, la guerra nei Balcani, la strage delle torri gemelle, un Medio Oriente sempre in fiamme, eccidi di ogni tipo in Africa, migrazioni epocali a causa d'infiniti conflitti, non ultima l'anno scorso l'uccisione di Khaled al-Asaad a Palmira. Anche se malferma, la speranza di contribuire alla conoscenza, alla tolleranza e alla pace non è mai morta comunque. Nella proposta di questa XXVII edizione lo spirito e le intenzioni sono e rimangono quelle originali. Il palinsesto cinematografico spazia nelle culture e civiltà di tutti i continenti, così come gli approfondimenti che coinvolgono l'America precolombiana, Pompei, l'Africa dei primi uomini, l'Egitto, l'arte parietale con le prime forme di spiritualità, il mito del mondo classico, ma soprattutto la domanda se i musei al giorno d'oggi abbiano ancora un ruolo e una funzione nella formazione e nella cultura, pur senza indulgere nella significativa ironia di chi disse, a proposito di musei, che «Il sonno della ragione genera "mostre"». Non mi nascondo però che alla luce della recentissima strage d'innocenti a Nizza, in nome di un'improbabile religione, con un crescendo che sembra non finire mai, il compito mi sembri non solo arduo ma ormai quasi impossibile, in fronte a una insofferenza così diffusa, a un disagio sociale così generalizzato, un odio così radicato, se nei centri di potere e comando finanziari, economici e politici non si metterà al primo posto una risposta alla povertà, al disagio, alla sofferenza dell'uomo e dei popoli”.

Nata nell'aprile del 1990 a Rovereto con l'intento di raggiungere e sensibilizzare il grande pubblico sui temi della ricerca archeologica e della tutela del patrimonio culturale, la XXVII rassegna Internazionale del Cinema Archeologico è organizzata dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, in collaborazione con Archeologia Viva di Firenze e con il sostegno del Comune di Rovereto e della Provincia autonoma di Trento.

Da oggi martedì 4 ottobre fino a sabato 8,  presso Auditorium del Polo Culturale e Museale "F. Melotti" (Corso Bettini)  e la sala convegni "Fortunato Zeni" Museo Civico di Rovereto (Borgo Santa Caterina 41) saranno cinquanta i film in programma da 14 nazioni diverse in 5 giorni di proiezioni su tutela e valorizzazione del patrimonio culturale di tutto il mondo

La conoscenza in campo archeologico viene approfondita tramite sette incontri con protagonisti del panorama archeologico mondiale.

Ricchissimo il palinsesto della prima giornata, con produzioni Italiane che spaziano dalle sepolture celtiche nel territorio di Aosta, ai due filmati RAI "Alla scoperta del Trentino". Ma c'è molto altro, come la serie francese a cartoni animati che ripercorre dalla preistoria al medioevo: "Gli esperti tornano indietro nel tempo".

Tra i filmati del pomeriggio si segnalano due produzioni, una francese "Naachtun la città maya dimenticata", e una spagnola 'El dorado de Panama" sulle culture precolombiane. Gli spettatori della Rassegna avranno la possibilità di vedere dal vero eccezionali reperti di quelle epoche e di quelle culture nella mostra appena inaugurata a Palazzo Alberti Poja "Il Mondo che non c'era", in collaborazione con la Fondazione Ligabue di Venezia.

In serata, un filmato francese su un grande Menhir di settemila anni fa, un documentario ucraino su un antico osservatorio solare e, per chiudere in bellezza, una produzione maltese dal titolo "Una civiltà dimenticata" sull'eccezionale e pressoché sconosciuta al grande pubblico cultura sahariana dei Garamanti.


04/10/2016