Alpen unter Strom" - "L'energia delle Alpi"
Fino a venerdì 20 marzo la mostra "Energia elettrica e ferrovie in Trentino fra Otto e Novecento” vi aspetta al S.A.S.S. di Trento
Sito dove sono visibili i resti della Tridentum romana, lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas (S.A.S.S), gestito dall'Ufficio per i Beni archeologici della Soprintendenza per i Beni culturali, ospita dal 20 febbraio al 20 marzo la mostra itinerante dal titolo "Alpen unter Strom-L'energia delle Alpi", curata dall'Ufficio per i Beni archivistici, librari e Archivio provinciale, appartenente alla medesima Soprintendenza. Le collaudate tecniche edilizie e il rigoroso impianto urbanistico dell'età romana volutamente accostati – si potrebbe dire – all'avanzata tecnologia industriale otto-novecentesca.
La mostra, realizzata grazie alla collaborazione tra le più importanti istituzioni archivistiche della Comunità di Lavoro delle Regioni Alpine (ARGE ALP) e che ha già visitato otto dei dieci Paesi membri, tratta il tema dell'elettrificazione delle Alpi attraverso una serie di pannelli, nell'ambito dei quali ciascuna regione ha sviluppato un aspetto specifico.
Per lo più si è trattato della costruzione di centrali idroelettriche, non di rado osteggiate a causa dei prospettati danni ambientali, dal forte impatto sulla realtà socio-economica dei territori dove sono state realizzate. Come nel caso emblematico presentato dal Land Baden-Württemberg, riguardante lo sfruttamento della forza idrica nell'alto corso del fiume Reno e la realizzazione della centrale di Laufenburg. Il Landesarchiv di Innsbruck ricorda per l'occasione la costruzione della grande centrale idroelettrica del lago di Achen (Achensee). Opera grandiosa e pionieristica fu pure la costruzione della centrale di Kubel, raccontata dal cantone svizzero di San Gallo. Il cantone dei Grigioni invece menziona due casi di opposizione delle popolazioni locali all'utilizzo delle risorse idriche per ricavare energia elettrica. Salisburgo ha voluto ricordare il triste caso dello sfruttamento fino alla morte di prigionieri di guerra del Terzo Reich, impiegati nella costruzione della centrale di Kaprun. Altri archivi provinciali e statali hanno rivolto la loro attenzione in generale all'elettrificazione dei rispettivi territori: così il Vorarlberg e l'Archivio provinciale di Bolzano (nei cui pannelli risalta la nota immagine del campanile di Graun/Curon emergente dalle acque del lago di Resia). La Direzione generale degli Archivi di Stato della Baviera tratta invece il tema della pionieristica introduzione dell'energia elettrica nel comune di Ruhpolding. I tre pannelli elaborati dall'Archivio di Stato di Milano (dove, dopo Trento, la mostra concluderà il proprio itinerario) riguardano l'introduzione dell'energia elettrica nella città.
L'Archivio di Stato di Trento e l'Archivio provinciale affrontano il tema dello sfruttamento dell'energia idroelettrica per la costruzione delle cosiddette "tramvie" di valle, treni elettrici secondari a scartamento ridotto. Per l'occasione vengono mostrati al pubblico in apposite bacheche alcuni documenti conservati presso l'Archivio provinciale di Trento aventi come oggetto la progettazione di alcune di queste linee ferroviarie locali e la loro costruzione, peraltro non sempre avvenuta, come nel caso della ferrovia delle Giudicarie Trento-Tione-Caffaro, che alle Sarche doveva diramarsi verso il lago di Garda e lì congiungersi con la linea Mori-Arco-Riva.
16/03/2015