Nei Teatri italiani: Teatro Margherita di Genova

1983

Chailly col Sindaco di Genova Cerofolini, Pavarotti, Ragazzi ed altri del Teatro Margherita di Genova in visita al Quirinale presentano il modellino per il Carlo Felice al Presidente Pertini. - teatro Magherita - Roma, 1984

Il sovrintendente Franco Ragazzi e il segretario generale Alessandro Levriero del Teatro Comunale dell'Opera, che in assenza del Carlo Felice operava al Teatro Margherita, si rivolsero a Chailly nel maggio '83 per risolvere una situazione di tensione artistica e di difficoltà con le maestranze. Lui accettò, ma si trovò a dover risolvere i problemi concreti e nello stesso tempo completare la stagione operistica dell'anno seguente e il programma di Musicanovecento. Come sua abitudine aggiunse alla stagione due opere di musicisti contemporanei: Dallapiccola con Volo di notte e Petrassi con Morte dell'aria. Per la rassegna dedicata al novecento scelse tre periodi del secolo: il dadaismo francese, l'espressionismo germanico e il futurismo italiano. La novita' scelta da Chailly fu Pinocchio, prima opera di Marco Tutino, grazie alla quale seguirono altre opere e una brillante carriera musicale.

Salivano le critiche per la scelta del Diluvio universale di Donizetti in apertura di stagione, per l'allestimento di Aida, in un buco di teatro come il Margherita e per quel Pinocchio di Tutino: Chailly diede le dimissioni, invano respinte dal Consiglio di Amministrazione, ma seguì fino alla fine la sua programmazione. Le opere ebbero un successo di pubblico e di critiche superiori alle sue stesse aspettative. Anche il ciclo strumentale e sinfonico Profumo di jazz sull'infuenza del jazz sulla musica colta ebbe molta presa sul pubblico genovese. Ma Chailly non tornò indietro.

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10/01/2020