Trasferimento alla Direzione Centrale della RAI di Roma

1962

Chailly con Bacchelli - Milano

Quando nacque il Secondo Canale TV, Chailly fu nominato a Roma Direttore dei programmi musicali e si trasferi' l'8 gennaio 1962 nel suo nuovo ufficio in Via del Babuino 9, portando la moglie Anna Maria e i figli Floriana, Riccardo e Cecilia nella capitale.

Dal regista Gian Vittorio Baldi ebbe la proposta di scrivere le musiche del suo film Luciano, poi titolato Madre ignota e inizio' a collaborare con la Corona cinematografica scrivendo commenti musicali per vari documentari.

Con la televisione e lo chalet acquistato dall'attore Lex Barker nel Villaggio Pescatori di Fregene Chailly ebbe modo di avvicinare il mondo del cinema romano.

Erano anni in cui si giravano molti film sulla sabbia di Fregene: per Giulietta degli spiriti di Federico Fellini fu costruita e poi distrutta nella pineta la bella villa liberty. Fu li' che Cailly parlo' di musica con Giulietta Masina.

Col secondo sceneggiato televisivo Mastro Don Gesualdo, tratto da Verga, il connubio artistico con il regista Giacomo Vaccari continuava ad avere successo. Ma fu bruscamente interrotto, poco dopo, con la morte in un incidente automobilistico del trentaduenne geniale regista.

Lo scrittore Riccardo Bacchelli, che aveva presentato la sua opera La riva delle Sirti al suo debutto a Montecarlo, chiese a Chailly di musicare Voce dell'acqua, una sua cantata per soprano e coro.

Anche in omaggio a Roma, il ferrarese compose la Missa Papae Pauli, in onore del nuovo Sommo Pontefice Paolo VI. Con  la famiglia ebbe poi la soddisfazione di consegnare personalmente la partitura al Padre della Chiesa .

In quegli anni andarono in scena: Vassiliev, terzo atto unico tratto da Checov, libretto dello stesso musicista e Markheim, tratto da Stevenson da Renato Prinzhofer, che fu eseguita a Spoleto, con la regia di Giancarlo Menotti, direttore del Festival.

Il figlio Riccardo dimostrava doti come direttore d'orchestra: Chailly chiese a Franco Ferrara di fargli un colloquio e non ci furono dubbi sulle sue capacità. Per vederlo in opera Chailly organizzo' un complessino d'archi a casa, guidato da cari amici tra cui: Piero Guarino, direttore e insegnante di Riccardo,con la moglie violoncellista Donna Magendanz e Nelly Csaky al violino, con la figlia Marika alla viola.

Fin dai tempi dello sceneggiato televisivo Chailly cercava un librettista per ridurre L'idiota in opera. Lo trovo' al bar della Rai di Viale Mazzini, sei anni dopo: Gilberto Loverso, che voleva proporgli un suo soggetto teatrale e si vide catapultato invece in questa nuova avventura.

L'opera era gia' stata accettata dal Teatro Alla Scala, ma proprio nello stesso momento fu proposto a Chailly di diventarne ildirettore artistico. Iniziava per il compositore una nuova avventura musicale.

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10/01/2020