Comuni
Tutti i comuni del Trentino
Caderzone
Situato nel cuore della Val Rendena, sul conoide alluvionale del rio Casa che con le sue piene in passato ha portato parecchi danni al territorio, Caderzone ha saputo armonizzare al meglio la tradizione contadina con la crescente vocazione turistica dei suoi abitanti. Per le strade e le piazze del centro, fiancheggiate dalle antiche case con i caratteristici volti, e lungo le vie di campagna nella stupenda piana verde che si estende appena fuori dal centro abitato, fra i vecchi masi utilizzati ancora oggi, i due volti dell'economia locale si incontrano e si mescolano in continuazione.
A Caderzone l'incontro con la storia e con le tradizioni è quotidiano: il Palazzo di Marco da Caderzone e dei Conti Bertelli, l'antico lazzaretto a S. Maria, il secolare Maso Curio: testimoni di un passato ricco di avvenimenti che diventano leggenda. Gli antichi usi non sono stati dimenticati; è facile incontrarli nella vita di tutti i giorni e nelle feste paesane: i riti e le cerimonie, la banda ed i costumi folcloristici, oggi come ieri.
Caderzone è uno degli insediamenti più antichi della Val Rendena. Passeggiando nel centro storico si scoprono angoli suggestivi: le ripide stradine in salita lastricate a bocce irregolari, le piazze con le caratteristiche fontane di pietra, gli ampi avvolti al pianterreno delle case, i portali in granito, i balconi in legno pieni di fiori.
Municipio: Via Regina Elena n. 45
Tel. 0465/804214 - Fax 0465/804848
comune@caderzone.net
www.caderzone.net
Sindaco: Emilio Mosca
Festa patronale: S. Giuliano (ultima domenica di luglio)
A Caderzone l'incontro con la storia e con le tradizioni è quotidiano: il Palazzo di Marco da Caderzone e dei Conti Bertelli, l'antico lazzaretto a S. Maria, il secolare Maso Curio: testimoni di un passato ricco di avvenimenti che diventano leggenda. Gli antichi usi non sono stati dimenticati; è facile incontrarli nella vita di tutti i giorni e nelle feste paesane: i riti e le cerimonie, la banda ed i costumi folcloristici, oggi come ieri.
Caderzone è uno degli insediamenti più antichi della Val Rendena. Passeggiando nel centro storico si scoprono angoli suggestivi: le ripide stradine in salita lastricate a bocce irregolari, le piazze con le caratteristiche fontane di pietra, gli ampi avvolti al pianterreno delle case, i portali in granito, i balconi in legno pieni di fiori.
Municipio: Via Regina Elena n. 45
Tel. 0465/804214 - Fax 0465/804848
comune@caderzone.net
www.caderzone.net
Sindaco: Emilio Mosca
Festa patronale: S. Giuliano (ultima domenica di luglio)
Cagnò
Cagnò (Cignòu in nones) è un comune italiano di 371 abitanti della provincia di Trento. Si trova in Val di Non, ai confini con la provincia di Bolzano, ed è affacciato sul Lago di Santa Giustina.
Caldes
Caldes (Chjaudes in solandro) è un comune di 1.104 abitanti della Val di Sole, in provincia di Trento.
Caldonazzo
Caldonazzo è un comune di 3.309 <ref>Fonte: ISTAT - Bilancio demografico al 31/08/2010 [http://demo.istat.it/bilmens2010gen/index.html].</ref> abitanti della provincia di Trento.
Calliano
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Campitello di Fassa
l suo nome ladino è un diminutivo derivato dal latino "campus" = campo; il paese si trova ad un'altezza di 1.448 m / s.l.m. e conta 716 abitanti (al 31.12.2013). È sovrastato dal Col Rodella, definito il "balcone delle Dolomiti" per lo splendido panorama che offre, raggiungibile da Campitello con una moderna funivia. Verso nord ovest si affaccia l'intera catena dolomitica del Sassolungo, e all'orizzonte di nord est si può ammirare l'imponente mole del Sas Pordoi, del Sella e della Marmolada. Un'escursione merita la Val Duron, ricca di flora alpina; è la valle che separa, con il suo solco, il Gruppo del Catinaccio dal Sassolungo. È fin dall'antichità zona di alpeggio e fienagione della comunità di Campitello e conduce verso le creste dell'Alpe di Siusi, preistorico itinerario di collegamento e di scambi commerciali con le popolazioni di Siusi, Castelrotto e Tires.
La chiesa parrocchiale, dedicata ai SS. Filippo e Giacomo, è una delle più antiche della valle ed è ricordata per la prima volta in un documento del 1245. Venne costruita nel gotico attuale nel 1525. La fiancata sud della parrocchiale, tra gli altri affreschi, è ornata da un gigantesco S. Cristoforo datato 1689.
Caratteriatica frazione di montagna, sottoposta ora a tutela ambientale e urbanistica, è l'antico insediamento agropastorale ladino di Pian sulle pendici a monte del paese a quota 1.540 m. Campitello è stato il primo centro turistico-alpinistico della Valle di Fassa, con gli alberghi "Mulino" e "Agnello d'oro". Noto nel mondo scientifico internazionale (data l'importanza geologica del posto), è stato nella seconda metà dell'Ottocento, punto di partenza per quasi tutte le esplorazioni nei gruppi dolomitici limitrofi.
La chiesa parrocchiale, dedicata ai SS. Filippo e Giacomo, è una delle più antiche della valle ed è ricordata per la prima volta in un documento del 1245. Venne costruita nel gotico attuale nel 1525. La fiancata sud della parrocchiale, tra gli altri affreschi, è ornata da un gigantesco S. Cristoforo datato 1689.
Caratteriatica frazione di montagna, sottoposta ora a tutela ambientale e urbanistica, è l'antico insediamento agropastorale ladino di Pian sulle pendici a monte del paese a quota 1.540 m. Campitello è stato il primo centro turistico-alpinistico della Valle di Fassa, con gli alberghi "Mulino" e "Agnello d'oro". Noto nel mondo scientifico internazionale (data l'importanza geologica del posto), è stato nella seconda metà dell'Ottocento, punto di partenza per quasi tutte le esplorazioni nei gruppi dolomitici limitrofi.
Campodenno
Campodenno (Ciampdaden in nones) è un comune di 1.465 abitanti della provincia di Trento, situato ad una trentina di chilometri dal capoluogo.
Secondo i dati raccolti nel censimento del 2001 gli abitanti del comune erano 1.436 (715 maschi e 721 femmine) divisi in 537 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,67 componenti. Il numero di abitazioni è 667.
Il territorio comunale si estende su una superficie di 25,37 chilometri quadrati, per una densità abitativa di 56,54 abitanti per chilometro quadrato.
L'altezza sul livello del mare del municipio è 534 metri, tutto il territorio risulta compreso tra i 269 e i 2.678 metri, per un'escursione altimetrica complessiva pari a 2.409 metri.
Nel censimento del 1991 per il comune di Campodenno risultava una popolazione pari a 1.390 abitanti, per cui nel decennio 1991-2001 si è registrata una variazione percentuale di abitanti pari al +3,31%.
Sul territorio del comune sono presenti 29 attività industriali con 89 addetti pari al 27,73% della forza lavoro occupata, 19 attività di servizio con 117 addetti pari al 36,45% della forza lavoro occupata, altre 23 attività di servizio con 81 addetti pari al 25,23% della forza lavoro occupata e 19 attività amministrative con 34 addetti pari al 10,59% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 321 individui, pari al 22,35% del numero complessivo di abitanti del comune.
Descrizione araldica dello stemma:
Trinciato: nel primo d'argento al leone di rosso linguato dello stesso armato d'oro, salente una gradinata (9) di nero posta sulla trinciatura, reggente con le branchie una stella (5) d'oro per inchiesta; nel secondo una scacchiera di rosso e d'argento originata da tre trinciature e otto troncature.
Il santo patrono di Campodenno è S. Maurizio e Compagni e si festeggia il 22 settembre.
Le ricorrenze patronali delle frazioni sono:
Dercolo: Santo Stefano, il 26 dicembre,
Lover: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l'8 dicembre,
Quetta: Sant'Egidio, il 1º settembre,
Termon: Natività di San Giovanni Battista, il 24 giugno.
Frazioni e località :
Il comune di Campodenno comprende, oltre all'omonimo capoluogo, 4 frazioni (Dercolo, Lover, Quetta e Termon) e 5 località (Cressino, Ischia, Maso Bolner, Maso Sant'Angelo e Segonzone).
Perimetro comunale: m 28.678
Secondo i dati raccolti nel censimento del 2001 gli abitanti del comune erano 1.436 (715 maschi e 721 femmine) divisi in 537 nuclei familiari con una media per nucleo familiare di 2,67 componenti. Il numero di abitazioni è 667.
Il territorio comunale si estende su una superficie di 25,37 chilometri quadrati, per una densità abitativa di 56,54 abitanti per chilometro quadrato.
L'altezza sul livello del mare del municipio è 534 metri, tutto il territorio risulta compreso tra i 269 e i 2.678 metri, per un'escursione altimetrica complessiva pari a 2.409 metri.
Nel censimento del 1991 per il comune di Campodenno risultava una popolazione pari a 1.390 abitanti, per cui nel decennio 1991-2001 si è registrata una variazione percentuale di abitanti pari al +3,31%.
Sul territorio del comune sono presenti 29 attività industriali con 89 addetti pari al 27,73% della forza lavoro occupata, 19 attività di servizio con 117 addetti pari al 36,45% della forza lavoro occupata, altre 23 attività di servizio con 81 addetti pari al 25,23% della forza lavoro occupata e 19 attività amministrative con 34 addetti pari al 10,59% della forza lavoro occupata. Risultano occupati complessivamente 321 individui, pari al 22,35% del numero complessivo di abitanti del comune.
Descrizione araldica dello stemma:
Trinciato: nel primo d'argento al leone di rosso linguato dello stesso armato d'oro, salente una gradinata (9) di nero posta sulla trinciatura, reggente con le branchie una stella (5) d'oro per inchiesta; nel secondo una scacchiera di rosso e d'argento originata da tre trinciature e otto troncature.
Il santo patrono di Campodenno è S. Maurizio e Compagni e si festeggia il 22 settembre.
Le ricorrenze patronali delle frazioni sono:
Dercolo: Santo Stefano, il 26 dicembre,
Lover: Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, l'8 dicembre,
Quetta: Sant'Egidio, il 1º settembre,
Termon: Natività di San Giovanni Battista, il 24 giugno.
Frazioni e località :
Il comune di Campodenno comprende, oltre all'omonimo capoluogo, 4 frazioni (Dercolo, Lover, Quetta e Termon) e 5 località (Cressino, Ischia, Maso Bolner, Maso Sant'Angelo e Segonzone).
Perimetro comunale: m 28.678
Canazei
Ha una popolazione di 1.907 abitanti (alla data del 31.12.2013) ed è situato a 1.465 m./s.l.m.; è forse il paese turisticamente più rinomato della Valle, grazie alla sua vicinanza con i Passi Dolomitici (Pordoi, Sella e Fedaia), al vasto carosello di piste da sci facilmente raggiungibili dal centro, e alle sue moderne e confortevoli strutture turistiche. Subito dopo Campitello, per raggiungere Canazei, dove la valle si allarga, balza alla vista la mole del "Gran Vernel" con i suoi ghiacciai pensili, tutti sotto il limite delle nevi perenni.
Il primo nucleo abitato che si incontra risalendo la valle è Gries, frazione di Canazei.
La chiesetta della Madonna della Neve, datata 1595 e dal caratteristico campanile a cipolla, reca sulla fiancata sud l'immagine di S. Cristoforo del 1700 (soggetto ricorrente nella pittura murale fassana) attribuito a Valentino Rovisi, di famiglia gardenese trasferitasi a Moena, che fra il 1728 e 1750 fu allievo del Tiepolo di Venezia. Il piccolo tempio gotico è stato restaurato nell'aspetto originale e riaperto al culto nel 1979. Nei pressi, di notevole interesse il vecchio nucleo di Magoa, tutt'ora abitato, quasi interamente costruito in legno e risalente agli inizi del 1600. Sempre nell'abitato di Gries si trova la parrocchiale di Canazei dedicata al Sacro Cuore e costruita durante il secondo conflitto mondiale. Risale invece al 1500 la chiesetta di S. Floriano, protettore contro gli incendi. La chiesetta è stata restaurata recentemente. Vi si possono ammirare gli altari laterali in stile barocco, un bell'affresco al fianco nord, riproducente la simbologia di S. Floriano e bellissime porte bronzee; è sempre aperta al culto.
Altre Frazioni del Comune di Canazei sono:
Alba, 1.517 m./s.l.m. (in fassano: Dèlba). È una delle vicinie della vecchia regola medievale ed è situata sulla sponda sinistra del fiume Avisio. La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Antonio; fu consacrata il 1° luglio 1561 dal Vescovo di Belluno Biagio Aliprandini, allora suffraganeo di quello di Bressanone. La costruzione in stile gotico, con campanile svettante, ebbe probabilmente inizio nel 1400, sul luogo di un preesistente edificio di culto, ed ha subito nei secoli diversi rifacimenti ed aggiunte. Ad Alba ha sede la Direzione e Amministrazione dell'Azienda di Promozione Turistica della Valle di Fassa, e il noto stadio del ghiaccio coperto, dove si sono svolte due edizioni dei campionati mondiali di Hockey.
Penia, 1.555 m./s.l.m. (il nome deriva dall'aggettivo latino "pendivus" = inclinato e quindi abitato su terreno pendente). Il paese, posto alle due sponde del rio di Dolèda, è dominato dalla chiesa dei S.S. Sebastiano e Rocco, consacrata il 3 agosto 1562 dal già citato Vescovo di Belluno. L'edificio è in stile gotico con campanile a cipolla: di stile rinascimentale sono i due altari dipinti a "finto marmo".
A quote maggiori 1.631 m. e 1.673 m. vi sono infine Lorenz e Vera, i due insediamenti abitativi a carattere permanente, i più alti di tutta la Valle di Fassa, non raggiungibili con carrozzabili di sorta, ma dove si può ammirare uno scenario unico di fronte all'impressionante mole del monte Vernel. Se è vero che Canazei deve la sua fortuna economica al massiccio sviluppo turistico, promosso da importanti strutture ricreative e sportive (piscina e sauna pubbliche, stadio del ghiaccio coperto ad Alba, modernissimi impianti di risalita), è anche vero che, particolarmente nelle frazioni di Alba e Penia, si mantengono vive le tradizioni popolari di una volta, grazie ad alcuni gruppi folkloristici e culturali che fanno rivivere ogni anno, in particolari circostanze, le feste ed i riti di un tempo.
Il primo nucleo abitato che si incontra risalendo la valle è Gries, frazione di Canazei.
La chiesetta della Madonna della Neve, datata 1595 e dal caratteristico campanile a cipolla, reca sulla fiancata sud l'immagine di S. Cristoforo del 1700 (soggetto ricorrente nella pittura murale fassana) attribuito a Valentino Rovisi, di famiglia gardenese trasferitasi a Moena, che fra il 1728 e 1750 fu allievo del Tiepolo di Venezia. Il piccolo tempio gotico è stato restaurato nell'aspetto originale e riaperto al culto nel 1979. Nei pressi, di notevole interesse il vecchio nucleo di Magoa, tutt'ora abitato, quasi interamente costruito in legno e risalente agli inizi del 1600. Sempre nell'abitato di Gries si trova la parrocchiale di Canazei dedicata al Sacro Cuore e costruita durante il secondo conflitto mondiale. Risale invece al 1500 la chiesetta di S. Floriano, protettore contro gli incendi. La chiesetta è stata restaurata recentemente. Vi si possono ammirare gli altari laterali in stile barocco, un bell'affresco al fianco nord, riproducente la simbologia di S. Floriano e bellissime porte bronzee; è sempre aperta al culto.
Altre Frazioni del Comune di Canazei sono:
Alba, 1.517 m./s.l.m. (in fassano: Dèlba). È una delle vicinie della vecchia regola medievale ed è situata sulla sponda sinistra del fiume Avisio. La chiesa parrocchiale è dedicata a S. Antonio; fu consacrata il 1° luglio 1561 dal Vescovo di Belluno Biagio Aliprandini, allora suffraganeo di quello di Bressanone. La costruzione in stile gotico, con campanile svettante, ebbe probabilmente inizio nel 1400, sul luogo di un preesistente edificio di culto, ed ha subito nei secoli diversi rifacimenti ed aggiunte. Ad Alba ha sede la Direzione e Amministrazione dell'Azienda di Promozione Turistica della Valle di Fassa, e il noto stadio del ghiaccio coperto, dove si sono svolte due edizioni dei campionati mondiali di Hockey.
Penia, 1.555 m./s.l.m. (il nome deriva dall'aggettivo latino "pendivus" = inclinato e quindi abitato su terreno pendente). Il paese, posto alle due sponde del rio di Dolèda, è dominato dalla chiesa dei S.S. Sebastiano e Rocco, consacrata il 3 agosto 1562 dal già citato Vescovo di Belluno. L'edificio è in stile gotico con campanile a cipolla: di stile rinascimentale sono i due altari dipinti a "finto marmo".
A quote maggiori 1.631 m. e 1.673 m. vi sono infine Lorenz e Vera, i due insediamenti abitativi a carattere permanente, i più alti di tutta la Valle di Fassa, non raggiungibili con carrozzabili di sorta, ma dove si può ammirare uno scenario unico di fronte all'impressionante mole del monte Vernel. Se è vero che Canazei deve la sua fortuna economica al massiccio sviluppo turistico, promosso da importanti strutture ricreative e sportive (piscina e sauna pubbliche, stadio del ghiaccio coperto ad Alba, modernissimi impianti di risalita), è anche vero che, particolarmente nelle frazioni di Alba e Penia, si mantengono vive le tradizioni popolari di una volta, grazie ad alcuni gruppi folkloristici e culturali che fanno rivivere ogni anno, in particolari circostanze, le feste ed i riti di un tempo.