Castel Toblino
Castel Toblino è uno dei più celebri e romantici castelli del Trentino, un luogo fatato e misterioso. Deve la sua fama alla singolare posizione, al bellissimo ambiente circostante ed alle numerose leggende che hanno contribuito ad accrescerne il fascino sino ai giorni nostri.
Da antico tempio pagano a dimora dei principi vescovo, Castel Toblino affonda le sue radici nella storia della Valle dei Laghi.
Sarà un piacere farvelo scoprire!
Castel Toblino, è uno splendido esempio di fortificazione lacustre ed è uno dei più famosi castelli del Trentino.
Il suo nucleo originario risale al 201 d.c allorquando venne edificato un tempietto dedicato ai fati e alle fate. Tale presenza è attestata da un interessante reperto archeologico risalente al III° secolo d.C., noto come l’epigrafe dei Tublinati, ora murata nel portico interno del castello.
Rare essenze arboree mediterranee come il leccio, il terebinto, l’olivo, la vite caratterizzano il paesaggio ove il castello è stato eretto. Tale contesto è arricchito da una vegetazione esotica importata dall’America nel 1845 da Leopoldo Wolkenstein.
Castel Toblino è accessibile tramite un ponte levatoio in legno, che conduce al viale d’ingresso. Il parco e parte del castello sono costeggiati da una cinta muraria con merli a coda di rondine. Nota caratterizzante il complesso architettonico è l’imponente mastio a forma circolare alto 20 metri. Alla sua sinistra si trova la cappella barocca, dedicata a Sant’Antonio da Padova, edificata nel 1688 da Gaudenzio Fortunato conte di Wolkenstein.
Castel Toblino, è uno splendido esempio di fortificazione lacustre ed è uno dei più famosi castelli del Trentino.
Il suo nucleo originario risale al 201 d.c allorquando venne edificato un tempietto dedicato ai fati e alle fate. Tale presenza è attestata da un interessante reperto archeologico risalente al III° secolo d.C., noto come l’epigrafe dei Tublinati, ora murata nel portico interno del castello.
Rare essenze arboree mediterranee come il leccio, il terebinto, l’olivo, la vite caratterizzano il paesaggio ove il castello è stato eretto. Tale contesto è arricchito da una vegetazione esotica importata dall’America nel 1845 da Leopoldo Wolkenstein.
Castel Toblino è accessibile tramite un ponte levatoio in legno, che conduce al viale d’ingresso. Il parco e parte del castello sono costeggiati da una cinta muraria con merli a coda di rondine. Nota caratterizzante il complesso architettonico è l’imponente mastio a forma circolare alto 20 metri. Alla sua sinistra si trova la cappella barocca, dedicata a Sant’Antonio da Padova, edificata nel 1688 da Gaudenzio Fortunato conte di Wolkenstein.
I maggiori lavori di restauro e trasformazione del castello sono attribuibili alla committenza clesiana e madruzziana. Negli anni 1536 e 1537 lavorarono a Toblino illustri artisti quali il pittore Marcello Fogolino e il “tajaprede” Alessio Lunghi, autore della Loggia dei Leoni del castello del Buonconsiglio di Trento.
Dal XVI sec. Toblino divenne sede periferica della corte trentina.
All’interno del Castello si trovano magnifici affreschi, alcuni con certa attribuzione a Fogolino. Di rara bellezza è la sala della musica, interamente affrescata da dipinti raffiguranti gli strumenti musicali dell’antica corte medioevale, con straordinaria e peculiare completezza delle varie tipologie di viole esistenti.
Particolarmente affascinanti le antiche cantine Wolkenstein ed i locali dedicati alla pigiatura dell’uva ed alla maturazione dei grappoli di nosiola sulle c.d. “arele”, graticci dove il frutto appassisce sino alla sua pigiatura per poi, dopo lungo percorso di affinamento, diventare il famoso Vino Santo trentino.
Ricche di mistero, infine, le segrete ed il percorso sotterraneo di Castel Toblino. Si narra, al riguardo, dell’esistenza di un tunnel che dal maniero arriva a Castel Madruzzo e dell’esistenza di un ricco tesoro nascosto nel fondo del lago.