Museo degli usi e costumi della gente trentina
l Museo si distingue per l’attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina, alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino,alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore.
In un ricco percorso espositivo che attraversa 43 sale, il Museo si distingue per l’attenzione che dedica al sistema agrosilvopastorale della montagna trentina e alle lavorazioni artigiane di supporto al mondo contadino – legno, ferro, rame, ceramica, tessuti – fino alle testimonianze della religiosità, della musica e del folklore.
Nella fabbrica si possono vedere gli strumenti di lavoro, alcuni oggetti in cristallo e documenti relativi all’opera dei mastri vetrai boemi.
Museo del turismo trentino, con il bar, la sala ristorante e le camere da letto arredate in stile
Calcara - Vigolo Vattaro
La calcara di Vigolo Vattaro, ancora oggi perfettamente integra nella sua struttura a tolos, testimonia l’attività di produzione della calce
Calcara di inzio Novecento, in buono stato di conservazione
Nella canonica della pieve, che risale al Quindicesimo secolo, sono allestiti ambienti della casa tradizionale.
Raccolta di oggetti della tradizione rurale.
Riallestimento di una casa contadina di dimensioni monumentali.
L’allestimento raccoglie una ricca collezione etnografica.
Casa Grazioli o "de la béga" - Strombiano
La casa testimonia l’evoluzione dell’abitare contadino negli ultimi due secoli
Casa rurale con ambienti che hanno mantenuto la loro destinazione d’uso.
Caseificio turnario di Peio
Nel caseificio vi sono la sala con le 3 caldaie in rame, il locale con le vasche per l’affioramento della panna, quello per la salamoia, il magazzino, e un banco per la vendita
Casèl di Somrabbi
Museo dove sono esposti gli strumenti tradizionali della filiera casearia, che consentono la produzione di burro, formaggio e ricotta.
Ricca collezione di oggetti di cultura materiale che testimonia le attività agricole praticate un tempo nelle aziende contadine.
Testimonianza di un antico distretto industriale destinato alla lavorazione del materiale ferroso estratto principalmente dalle miniere di Comasine
Fucina Tognolli - Borgo Valsugana
La fucina a maglio idraulico produceva a partire da masselli di ferro acquisiti sul mercato una gamma sorprendentemente ampia di attrezzi per l’agricoltura
Haus von Prükk - Luserna
Tipica casa contadina di un paese cimbro
Sezione del Museo ladin de Fascia, documenta oggetti dell’allevamento e della caseificazione caratterizzanti il sistema economico della Comunità di Fassa
La fusina di Prè - Ledro
Piccola fucina in cui è ancora possibile in qualche occasione vedere i chiodaioli al lavoro
Laboratorio di tessitura “Gianni Rigotti” presso ecomuseo della val di Peio - Peio
Il laboratorio di tessitura valorizza la lavorazione delle fibre tessili così come veniva effettuata un tempo a livello domestico in val di Peio.
Malga Covel - Peio
Testimonianza del sistema di alpeggio
Molin de Pèzol - Pera di Fassa
Nel mulino sono esposti con ordine e illustrati tutti gli strumenti per la prima lavorazione della farina e per la manutenzione dell’impianto.
Molìn dei Frizi - Cimone
Mulino con due ruote a cassette utilizzate per mettere in movimento le macchine per la molitura e l’abburattamento del grano
Raccolta di strumenti di lavoro del boscaiolo, falegname, bottaio e ricostruzione ambienti della tradizione contadina.
Mulini Canal San Bovo (frazione Ronco Cainari)
Nella valle del Vanoi sono stati ristrutturati due mulini adiacenti: il mulìn de sóra e il mulin de sòt.
Nei locali d’abitazione del mugnaio è allestita un’originale collezione di spaventapasseri.
Ultimo rimasto nel rio Sassè il mulino Bertagnolli, dove si sono macinati frumento, grano saraceno, segale e mais fino al 1950
Mulino della Meneghina - Capriana
Vi si trova ricostruito l’ambiente di lavoro di un piccolo opificio popolare, e viene anche ricordata la triste, misteriosa vicenda della giovane mistica «Meneghina»
Mulino Rella - Folgaria (frazione Mezzomonte)
Nel mulino vi sono due macine da grano, oltre a un brillatoio e una pila da orzi, mossi un tempo da due ruote idrauliche
ll mulino Zeni, eretto nel 1806, è uno dei pochi ancora in funzione, impiegato fino a tempi recenti per lo spezzettamento del mais per i mangimi destinati all’avicoltura.
Attraverso l’esposizione delle «cose delle donne», il Museo esplora la dimensione esistenziale ed estetica dell’universo casalingo femminile nell’ambito della cultura contadina.
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